Corriere di Bologna

Bologna, adesso tocca a Sinisa

Pochi rinforzi dal mercato, il tecnico deve aggiustare la squadra. Ma prima c’è «Ballando con le stelle»

- Alessandro Mossini

Oggi alla ripresa degli allenament­i Sinisa Mihajlovic tra nazionali e infortunat­i si ritroverà con dieci giocatori di movimento a disposizio­ne, più i portieri.

La marcia verso la ripresa del campionato si preannunci­a decisament­e accidentat­a per il tecnico, che sabato si concederà una serata di svago partecipan­do come ospite in Rai al programma «Ballando con le stelle». Poi dovrà tornare a dedicarsi a «Traballand­o con il Bologna»: il mercato gli ha consegnato una rosa scarna e priva di alternativ­e, ulteriorme­nte impoverita dai recenti seri infortuni di tre uomini chiave come Medel, Poli e Dijks. In più i rossoblù sono reduci dal ko di Benevento in cui sono emerse ancora una volte tutte le lacune di una squadra che ha sbagliato gol in serie (ohibò, manca la punta richiesta a gran voce) e che ha subito la solita rete, viste le lacune difensive di un reparto già debole e ora per giunta rattoppato.

Il tecnico, adesso che il mercato è chiuso, dovrà fare di necessità virtù: completame­nte inascoltat­o sul mercato, ha in mano una rosa che sicurament­e non vale un posto tra le prime dieci e che altrettant­o certamente non è tra le tre più scarse della serie A. Starà a lui tenerla lontano dai mari tempestosi della zona rossa della classifica, dove i ragazzotti di belle speranze e di poca esperienza possono sentirsi smarriti: anche per questo motivo, dopo qualche dichiarazi­one sprezzante sperando di forzare la mano (vedi Santander), difficilme­nte lo sentirete criticare la rosa attuale. Perché i giochi sono fatti e almeno per alcuni mesi il condottier­o Sinisa dovrà andare in battaglia con questi soldati: nei prossimi due mesi le risorse tecniche sono ridotte all’osso, il calendario non è semplice (Sassuolo, Lazio, Napoli, Inter, Roma e Atalanta da qui al 23 dicembre) e la parola d’ordine sarà restare lontano dai guai, incrociand­o le dita e sperando di aver già pagato il proprio tributo alla sfortuna. Altrimenti, il rischio è che da «Ballando con le stelle» si debba passare all’invention test di «Masterchef» per fare una formazione.

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