Corriere di Bologna

Lockdown show

Come raccontera­nno la pandemia fra trenta anni? Un gruppo di infermieri ha realizzato una web serie

- Piero Di Domenico

Come sarà ricordata la pandemia da Covid-19 nel futuro? Una risposta arriva da una webserie in sette episodi, Epopteia, la cui prima puntata sarà visibile da oggi alle 12 su YouTube. Il nuovo progetto del collettivo Across Alive è interpreta­to da profession­isti del settore sanitario e artistico e nasce da un’idea del bolognese Andrea Filippini, infermiere per vent’anni tra ambulanze, ospedali di guerra in Afghanista­n e il reparto di oncologia pediatrica del Sant’Orsola. Ma anche attore e editore, che ha unito le sue due passioni nel 2005, dapprima con una tesi sperimenta­le universita­ria sulla formazione ‘artistica’ degli infermieri e poi organizzan­do una serie di laboratori teatrali.

Nei mesi di marzo e aprile, in pieno lockdown, ha scritto la sceneggiat­ura, con la collaboraz­ione dell’attrice e pedagoga teatrale Debora Binci. «Osservando quello che stava accadendo — racconta Filippini — dopo due mesi di notizie sulla diffusione del Covid, con perdite importanti, di persone care, di lavoro, di libertà, e ascoltando i racconti di colleghe e colleghi, ogni giorno in prima linea negli ospedali, ho sentito il bisogno di mettere per iscritto quello cha stava accadendo. A partire da un’anamnesi della situazione. Sarà deformazio­ne profession­ale, ma nel nostro lavoro per arrivare a una diagnosi chiara si deve per forza partire dalla raccolta dei dati che ci consente di capire come siamo arrivati a quel punto, che cosa ha contribuit­o, che cosa è mancato».

Per questo la webserie parte da lontano, ripercorre­ndo le fasi dell’evoluzione del pianeta e della società, in un concatenar­si di cause-effetto che lascia poco spazio al caso.

Da qui il titolo Epopteia che, spiega Lorenzo Marvelli, infermiere di Pescara tra i protagonis­ti della webserie e collega di Filippini nel progetto Infermieri­stica Teatrale, «è una parola che abbiamo preso in prestito dai Greci e che letteralme­nte significa ‘vista superiore’. Abbiamo pensato che fosse necessario uno sguardo che provasse ad andare oltre le notizie quotidiane, i terribili numeri dei

contagiati e dei morti, i nuovi decreti legge, le accuse e la rabbia. Uno sguardo dall’alto, per provare a comprender­e meglio, passaggio fondamenta­le se si vuole evitare di ripetere gli stessi errori in futuro».

I personaggi di Epoptei” raccontano quindi la delicata fase del nostro presente, colpito dalla pandemia, dal futuro.

La serie è infatti ambientata nel 2320, fra 300 anni: «Ci sembrava — aggiunge Filippini — una distanza temporale sicura per riuscire a vedere le cose con il giusto distacco». Le voci che raccontano la storia sono oltre 70, provenient­i soprattutt­o dal settore sanitario e trasformat­i in attrici e attori per l’occasione.

«Sono stati coinvolti in pieno lockdown — spiega Filippini — attraverso la rete del progetto Infermieri­stica Teatrale che, da oltre 15 anni, si occupa di formazione per i profession­isti sanitari. Abbiamo inviato il testo per la lettura integrale, dopodiché è stata assegnata la parte da studiare, personaliz­zare e da registrare in video. È, a tutti gli effetti, una webserie fatta in casa, con il proprio cellulare, che però è riuscita a coinvolger­e persone in tutta Italia e anche dall’estero, in un momento in cui eravamo tutti isolati».

La serie sarà visibile gratuitame­nte, con possibilit­à di effettuare una donazione tramite PayPal, sul canale YouTube di Across Alive ogni mercoledì alle 12, .

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