Corriere di Bologna

Da Mozart a Dante, i Fatterelli di Minerva

Minerva manda in libreria quattro graphic novel dedicate ai bambini per raccontare la storia della città Dal voto di Mozart all’indovinell­o di Dante, a «le film»

- di Piero Di Domenico

Era il 9 ottobre 1770 quando il quattordic­enne Wolfgang Amadeus Mozart superava, accompagna­to dall’inseparabi­le padre Leopold, la soglia di Palazzo Carrati in via Guerrazzi. Per sostenere l’esame all’Accademia Filarmonic­a, essere aggregato alla storica istituzion­e bolognese nata un secolo prima e ottenere l’ambìto titolo di «Maestro Compositor­e». Una prova difficile anche per un genio come lui, chiuso a chiave in un’apposita saletta con il compito di ricavare una composizio­ne a quattro voci, rispettand­o le regole dello stile polifonico di Pierluigi da Palestrina, da un brano di canto gregoriano. Di quel compito per secoli si è detto che fosse stato «corretto» in segreto da padre Giovanni Battista Martini, grande maestro bolognese di contrappun­to, poco convinto dalla prova d’esame di Mozart, un po’ troppo disinvolta. Più di recente due musicologi, Mario Armellini e Romano Vettori, hanno sostenuto che in realtà padre Martini avesse preparato in anticipo un compito con il suo allievo Mozart, che poi lo avrebbe riscritto a memoria durante la prova. Questo spieghereb­be l’eccesso di manoscritt­i esistenti, un mistero su cui cerca di far luce anche uno dei nuovi racconti illustrati che la casa editrice bolognese Minerva ha pubblicato per la sua collana «Fatterelli Bolognesi». Nelle 88 pagine di Che voto ha preso Mozart? il testo è stato scritto dalla bolognese Margherita Bianca con i disegni di Fabian Negrin, argentino di nascita, messicano di formazione e da tempo in Italia, da un anno a Bologna.

Il poker di uscite della collana sulle storie di Bologna raccontate ai ragazzi, per avvicinarl­i alle origini della loro città attraverso luoghi, persone, accadiment­i e leggende, comprende anche La battaglia della merda, testo di Wu Ming 2 e disegni di Giuseppe Palumbo, sulla battaglia combattuta nel 1334 in piena disputa tra guelfi e ghibellini. Quando i bolognesi promossero una colletta civica della cacca da usare nella loro ribellione contro l’arroganza del vescovo francese Bertrando del Poggetto, assediato nel Castello di Galliera che aveva appena fatto edificare e costretto a rifugiarsi ad Avignone per sfuggire al linciaggio. Un volume già presentato a metà ottobre in Salaborsa poco prima delle chiusure decise dall’ultimo Dpcm. Un altro libro, Dante e l’indovinell­o della Garisenda, disegni ancora di Palumbo e testi di Nader Ghazviniza­deh, prende invece spunto dal cosiddetto indovinell­o della Garisenda. Scritto da Dante Alighieri durante un suo soggiorno a Bologna dove aveva studiato da «fuori sede», per dirla con un insigne dantista come Emilio Pasquini. Nel sonetto Dante è così intento ad ammirare la Garisenda da non notare un’altra entità, di cui parla al femminile, che si trova lì. «La maggior de la qual si favelli», la più importante di cui si possa parlare, con possibile riferiment­o alla torre gemella degli Asinelli. A completare il quartetto di novità editoriali un libro che va alle radici di Bologna città del cinema. Arrivano le film!, testo della regista bolognese Elisabetta Lodoli e disegni di Antonella Selva, racconta come la città nel Novecento si fosse da subito appassiona­ta alla magia delle prime pellicole. O, come si diceva all’epoca, «le film», al femminile come rievoca il titolo. La collana diretta da Tiziana Roversi, pedagogist­a, ex libraia della Giannino Stoppani e da anni curatrice di mostre e di innumerevo­li avventure editoriali, conferma anche con la seconda tornata di uscite quanto, proprio su queste colonne, aveva scritto Antonio Faeti, maestro della curatrice. Recensendo i primi quattro titoli apparsi ormai un anno fa, Faeti aveva esaltato«il lindore editoriale e la pulita eleganza da cui sono connotati i volumi».

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Nella foto una delle illustrazi­oni della graphic novel «Che voto ha preso Mozart?» di Margherita Bianca e Fabian Negrin
Nel 1770 Mozart è a Bologna per l’esame all’Accademia Filarmonic­a, una prova difficile anche per un genio come lui, che ha solo quattordic­i anni Mozart svolge il compito chiuso a chiave nella stanza dell’esame
Mozart Nella foto una delle illustrazi­oni della graphic novel «Che voto ha preso Mozart?» di Margherita Bianca e Fabian Negrin Nel 1770 Mozart è a Bologna per l’esame all’Accademia Filarmonic­a, una prova difficile anche per un genio come lui, che ha solo quattordic­i anni Mozart svolge il compito chiuso a chiave nella stanza dell’esame
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Una delle tavole dell’albo «Arrivano le film!» scritto dalla regista Elisabetta Lodoli con disegni di Selva
Cinema Una delle tavole dell’albo «Arrivano le film!» scritto dalla regista Elisabetta Lodoli con disegni di Selva

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