Covid, l’Emilia obbligata alla stretta
La Regione, in zona arancione, avrà misure più rigide del Dpcm. E Mattarella telefona a Bonaccini: restiamo uniti
L’Emilia-Romagna attende il nuovo Dpcm, che dovrebbe portare, tra le altre cose, al 100% di didattica a distanza alle superiori e a un coprifuoco serale. Ma la regione rischia di trovarsi in fascia di rischio «arancione», se non addirittura «rossa», con ulteriori misure restrittive. Ieri il colloquio tra il Presidente Mattarella e il governatore Bonaccini, che guida la Conferenza delle Regioni. «Serve la più stretta collaborazione tra istituzioni», il messaggio del Capo dello Stato.
L’Emilia-Romagna attende per oggi il varo del nuovo Dpcm annunciato dal premier Giuseppe Conte. Quello che, oltre all’introduzione di misure nazionali come il 100% di didattica a distanza alle superiori e un coprifuoco che dovrebbe scattare alle 20 o alle 21, prevede un sistema di tre aree di rischio (rosso, arancione e verde) per classificare le regioni e far scattare in automatico eventuali provvedimenti più restrittivi. L’Emilia-Romagna dovrebbe collocarsi in quella intermedia arancione, dunque è lecito aspettarsi che scattino subito provvedimenti più stringenti rispetto a quelli del Dpcm in arrivo. Senza dimenticare che il governatore Stefano Bonaccini, una volta letto il decreto, si riserva la possibilità di ulteriori ordinanze regionali per arginare la seconda ondata del Covid in Emilia-Romagna (dove l’indice di contagio Rt ha superato il livello di guardia dell’ 1,5).
Gli ultimi giorni sono stati sicuramente complicati per Bonaccini. Risultato positivo al Covid-19 domenica, combatte ora in isolamento domiciliare da Campogalliano una doppia battaglia contro il virus: personale e istituzionale. E se la prima sembra preoccuparlo meno (è asintomatico), la seconda forse lo impegna di più, visto il suo ruolo di presidente della Conferenza della Regioni in un momento in cui Stato e territori marciano in direzioni diverse sull’opportunità di misure omogenee per il Paese. Con un curioso ribaltamento di prospettiva, visto che di fronte alla seconda ondata del Covid sono soprattutto le Regioni a voler «uniformare il più possibile i provvedimenti».
Un braccio di ferro in cui, in vista del Dpcm atteso oggi, è intervenuto ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per sbloccare un empasse che si stava acuendo. Una videoconferenza a cui Bonaccini ha partecipato insieme a Giovanni Toti, vicepresidente della Conferenza della Regioni, durante la quale il Capo dello Stato ha ricordato il «ruolo decisivo delle Regioni nell’affrontare la pandemia», auspicando al contempo «la più stretta collaborazione tra tutte le istituzioni dello Stato». Un auspicio che Bonaccini ha fatto suo: «Ora più che mai serve mettere da parte appartenenze politiche o geografiche per pensare al bene del Paese. Fermare il contagio e invertire la curva pandemica è la priorità: serve lavorare uniti», ha scritto il governatore dopo il colloquio con Mattarella.
Dopo le informative del premier alle Camere, è diventato chiaro che il compromesso pende dalla parte del governo. Certo, il Dpcm in arrivo stabilirà misure comuni per tutti: dad al 100% alle superiori, coprifuoco serale, trasporto pubblico al 50%, no agli spostamenti da e verso regioni ad alto rischio, stop a musei e mostre, centri commerciali chiusi nel weekend e ristoranti fermi alla domenica. Ma al contempo partirà un sistema per fasce di rischio (verde, arancione e rossa),
” Bonaccini Fermare il contagio e invertire la curva pandemica è la priorità: serve lavorare insieme a maggior ragione oggi
che vedrà scattare ulteriori provvedimenti più restrittivi per i territori che si trovano in fascia arancione (rischio alto/ molto alto per meno di tre settimane) e rossa (rischio alto/molto alto per più di tre settimane e situazione non gestibile).
Lo scenario prevede per queste regioni chiusure aggiuntive, fino ad arrivare a veri e propri lockdown. E l’Emilia-Romagna? L’ultimo monitoraggio dell’Iss la collocherebbe in fascia arancione, dunque qui arriverebbe da subito una stretta ulteriore rispetto al Dpcm in arrivo. Ma bisogna aspettare gli esiti del nuovo monitoraggio, anticipato a oggi, per essere sicuri di non avere altre brutte sorprese.