L’omelia di Zuppi: «Impariamo da questo dolore»
Il cardinale Zuppi ha ricordato chi durante la pandemia non ha potuto accompagnare i propri cari «nel passaggio della frontiera della vita» e ha ammonito: «Nessuno muoia mai da solo».
«In queste settimane la disperazione di molti è stata quella di non avere potuto accompagnare i propri cari nel passaggio della frontiera della vita. Dovremmo ricordarcela questa disperazione perché nessuno mai muoia da solo e tutti abbiano vicino qualcuno che sia, e non è un problema di sangue ma di amore, il suo prossimo». È un passaggio dell’omelia del cardinale Matteo Maria Zuppi durante la messa in suffragio dei defunti celebrata ieri mattina nella chiesa di San Girolamo della Certosa: domenica il cardinale dedicherà invece un momento di ricordo per le vittime del Covid-19, in particolare per gli anziani morti nelle case di riposo. Oggi su Buone Notizie, allegato del Corriere della Sera, è pubblicata un’intervista a Zuppi nella quale la guida della Arcidiocesi bolognese sottolinea che dopo il coronavirus «la vera ricostruzione, l’unica possibile, non può che partire da una visione solidale, umana prima ancora che cristiana del vivere insieme». Ieri la celebrazione in Certosa si è svolta rispettando i protocolli di sicurezza, un aspetto sottolineato da Zuppi. «La Chiesa deve trovare un equilibrio tra la necessità di andare avanti e non farsi bloccare — osserva il cardinale — con la garanzia di svolgere le attività con la massima sicurezza. Questo equilibrio deve essere continuo per dare massima attenzione ai protocolli, mostrando così attenzione alla vita dei più deboli e non metterli a rischio. Ma allo stesso tempo bisogna evitare l’isolamento, che genera tante difficoltà accentuate da questa situazione». Da Zuppi, citando Papa Francesco, arriva l’invito ad affrontare la pandemia come la possibilità di migliorare sé stessi e gli altri: «Voglia il Cielo che non sia stato l’ennesimo grave evento storico da cui non siamo stati capaci di imparare. Che un così grande dolore non sia inutile, che facciamo un salto verso un nuovo modo di vivere». A salutare la visita del cardinale erano presenti anche i vertici di Bologna Servizi Cimiteriali. «Abbiamo provato a organizzare nel miglior modo possibile la visita dei bolognesi ai proprio defunti — spiega Cinzia Barbieri, l’ad di Bsc —. Ma sia qui che nel cimitero di Borgo Panigale registriamo un’affluenza inferiore rispetto agli anni passati. Segnale del timore nei confronti del virus».