Padre ucciso a martellate Perizia psichiatrica per il figlio che era in cura
È piantonato in ospedale ma non è in pericolo di vita il 59enne che domenica ha ucciso il padre e poi ha cercato di togliersi la vita. Comparirà davanti al giudice per l’interrogatorio, scontata la perizia psichiatrica: era in cura per depressione.
E’ ricoverato e piantonato in ospedale ma non è in pericolo di vita, G.N., il 59enne che ha cercato di suicidarsi o comunque di farsi del male tagliandosi sotto alla gola con un coltello, prima di essere arrestato in flagranza per l’omicidio del padre 89enne. Un dramma famigliare doppio, una sofferenza terribile per una famiglia raccontata come molto unita e che adesso deve in qualche modo accettare due tragedie in una, quella dell’anziano ucciso a colpi di martello nel suo letto durante il sonno, forse senza nemmeno accorgersi di cosa gli stesse capitando. E di suo figlio, da tempo affetto da problemi depressivi, che sembrano al momento l’unico movente possibile.
La vittima è stata trovata nel suo letto in un lago di sangue dopo che i parenti, vicini di casa, hanno sentito il trambusto e dato l’allarme attorno alle
Le indagini
L’uomo si è ferito con un coltello, non è in pericolo di vita. Sarà interrogato dal giudice
9 di domenica mattina, preoccupati da una serie di rumori sentiti provenire dall’abitazione di Borgo Panigale, sotto al ponte di via Emilia Ponente. Dato l’allarme, sul posto sono arrivati gli agenti della polizia e il 118. Quando sono entrati dentro l’abitazione si sono trovati davanti una scena agghiacciante, sangue dappertutto. Nel letto del genitore, per il quale, ripetutamente colpito alla testa, non c’era più nulla da fare. Il figlio in stato di choc ha invece ricevuto le cure dei sanitari mentre perdeva il suo sangue sul pavimento della cucina. L’udienza di convalida non è stata ancora fissata, oggi dovrebbe essere nominato il medico legale che avrà l’incarico di procedere all’autopsia sul corpo della vittima.
Secondo la difesa del 59enne, assunta dall’avvocato Andrea Gaddari, la vicenda andrà valutata alla luce di una consulenza psichiatrica, che peraltro visti i fatti potrebbe essere richiesta dalla stessa Procura. Mentre per il resto la dinamica di quanto accaduto risulterebbe abbastanza chiara agli investigatori. Così come il movente sembra essere la difficoltà di gestire emotivamente una serie di situazioni legate allo stato di salute suo e dei suoi famigliari, la perdita della madre, il divorzio dalla moglie. Un carico insostenibile per l’uomo che era in terapia per i suoi stati depressivi.
Le indagini della polizia sono coordinate dalla pm Anna Cecilia Maria Sessa, i rilievi della Scientifica e gli altri accertamenti hanno escluso che qualcun altro possa essere entrato in casa. Un dramma sconcertante, così è stato accolto da chi li conosceva, e non aveva mai visto segnali di aggressività da parte del 59enne, nonostante i suoi problemi. Sarà lui, quando potrà, a spiegare cosa è scattato al punto da spingerlo a compiere il parricidio.