Corriere di Bologna

Fortitudo in ginocchio In due partite -63 e la soluzione ai guai ancora non si vede

Sabato con Tvb sfida da paura tra le ultime

- di Enrico Schiavina

Toccato il fondo si può anche scavare, qualcuno avrebbe dovuto dirlo ad Adrian Banks, che dopo il -37 con Bamberg dava per scontato l’inizio della risalita. Per la Fortitudo che ne ha presi altri 26 a Brindisi, totale 200 punti subiti e 63 di scarto in cinque giorni, non sembra invece esserci limite allo sprofondo, ed il maggior pericolo forse è ritenere impossibil­e che possa succedere anche di peggio.

Oggi le cose vanno già molto male, ma se sabato sera all’Unipol con Treviso dovesse mai perdere un’altra volta, per la Lavoropiù sarebbe una tragedia. Ai primi di novembre può sembrare eccessivo, ma l’aquila ha quattro giorni per preparare una partita che ha quasi i contorni dell’ultima spiaggia. Se la perde, resta ultima da sola e salvo ribaltoni di calendario avrebbe poi Reggio Emilia il 15 novembre ed il derby il 22, con tutti gli ovvi risvolti emotivi che ne conseguono. A rischio quindi di ritrovarsi inchiodata a fondo classifica per tutto dicembre (calendario comunque duro, Brescia e Pesaro fuori, Cremona e Venezia in casa) tra le porte chiuse, la zavorra della coppa, la revisione forzata di tutti gli obiettivi stagionali e il disfattism­o che avanza.

«Io spero solo in settimana di ritrovare qualche giocatore» ha detto a Brindisi un Sacchetti sconfortat­o come la sua squadra. Di certo sul piano pratico tante cose possono cambiare da qui a sabato per coach Meo: dovrebbe riavere Fantinelli, un Aradori presentabi­le, forse anche Fletcher in uscita dalla quarantena, ma soprattutt­o Wesley Saunders, l’ultima carta rimasta al club. Operazione non ancora ufficializ­zata ma già in porto, resta da vedere se il giocatore farà in tempo ad ottenere il visto ed essere tesserato per sabato.

Per una squadra sistematic­amente massacrata a rimbalzo, che le prende sode anche quando tira benissimo da tre (12/22 a Brindisi), l’aggiunta di un esterno non si direbbe la soluzione di tutti i mali, ma tant’è. Conciata così, con tutta una serie di giocatori fin qui bocciatiss­imi (Totè, Mancinelli, Sabatini, Palumbo, pessimo anche il primo impatto di Cusin che però era fermo da un po’), qualsiasi addizione, energia fresca anche solo per tornare in difesa ed evitare di farsi devastare di schiacciat­e in campo aperto, è la benvenuta.

Treviso è ferma dal 18 ottobre, ha saltato per Covid (altrui) le partite con Cantù e Reggio Emilia, gli unici due punti li ha fatti con Trento (come la Effe) alla prima più per demerito dell’Aquila, poi ha perso netto le altre tre. Tutt’altro che uno squadrone, ad oggi, va comunque battuta, senza se e senza ma. Poi si potrà parlare di risalita.

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Meo Sacchetti (Ciamillo)

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