Corriere di Bologna

Infermeria Bologna Sansone e Mbaye ko

Decisivo in molte gare da inizio stagione, il prodotto del vivaio guadagna spazio: «Ho lavorato sulla difesa»

- di A. Mossini

Alessandro Pajola, la grande prova di domenica a Venezia (7 punti, 6 recuperi, 3/3 al tiro e 28 di plus/minus in 23 minuti) è il coronament­o di un inizio di stagione che l’ha vista spesso protagonis­ta. C’è stata una scintilla per questo cambio di passo?

«Non c’è stato un episodio in particolar­e, è un percorso che porto avanti da tanti anni col duro lavoro e ora probabilme­nte sto raccoglien­done i frutti. Ogni anno cerco di migliorare ogni aspetto del mio gioco e sono contento se sul campo si vede, perché è il parquet a dover parlare».

Aver lavorato tanto sul fisico la sta aiutando?

«Era uno dei primi punti sulla lista dei migliorame­nti che volevo fare. Nella sfortuna, il lockdown mi ha dato il tempo per lavorarci».

In Serie A è primo nella classifica dei recuperi con 2,2 a partita, in Eurocup quinto con 2 ma sarebbe primo parametrat­o sui 40’. Si allena anche questo aspetto del gioco?

«La maggior parte è istinto. Fin da bambino sono stato affascinat­o dal recuperare la palla, spesso venivo “cazziato” perché se non intercetti lasci la

” Studiavo Teodosic e Papaloukas ma Dimitris mi intrigava con le sue braccia lunghe e il tempismo nell’anticipo su tutto

” Vivo alla giornata, mi interessa la sera essere un atleta migliore di com’ero la mattina Vorrei vincere con la Virtus

difesa in sottonumer­o. Per rubare devi essere sicuro, devi capire un secondo prima cosa fa l’attaccante. Uno dei miei idoli era Diamantidi­s, un mostro sugli anticipi con le sue braccia lunghe. Un giocatore che mi ha sempre intrigato, ricordo che guardavo le partite con mio fratello e a questa sua caratteris­tica prestavo grande attenzione».

Ha avuto altri modelli? «Tutti i grandi giocatori di

Eurolega che vedevo giocare fra i miei 8 e i 16 anni. Sicurament­e Milos, poi Papaloukas, Spanoulis, Jasikevici­us».

Una di queste leggende ce l’ha in palestra ogni giorno.

«Ho un buon rapporto con Milos come con tutti gli altri. Lui cerca di stimolarmi e mi dà consigli preziosi, io mi limito a osservarlo e studiarlo».

Per un playmaker giovane avere compagni di reparto come Teodosic e Markovic, oltre a un allenatore come Djordjevic che è stato un fuoriclass­e nel ruolo, è una bella scuola.

«Cerco di rubare loro ogni caratteris­tica o trucchetto. Lo faccio in generale con ogni giocatore, ma loro essendo nel mio ruolo possono ispirarmi di più».

Negli anni scorsi in molti pensavano le avrebbe fatto bene un prestito in A2 per giocare. Essere rimasto alla Virtus è stata la scelta giusta?

«Penso sia stato utile rimanere anche se non c’è la controprov­a di cosa sarebbe accaduto se fossi andato in A2. È stata una scelta condivisa fra me e il club, sono contento e fiero di questo percorso».

Questa è già la quinta stagione in prima squadra nonostante compia 21 anni solo lunedì prossimo. Dove si vede fra cinque anni?

«Mi voglio vedere stasera a casa migliorato rispetto a quello che ero nell’allenament­o di stamattina. Vivo giorno per giorno. Sarei orgoglioso in futuro di essere un giocatore importante della Virtus e vincere con questa maglia».

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 ?? Energia ?? Alessandro Pajola è stato la sorpresa della Segafredo finora: con 2,2 recuperi a partita è il leader della serie A (Ciamillo). Sotto Dimitris Diamantidi­s
Energia Alessandro Pajola è stato la sorpresa della Segafredo finora: con 2,2 recuperi a partita è il leader della serie A (Ciamillo). Sotto Dimitris Diamantidi­s
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