Corriere di Bologna

Salgono i ricoveri, gli ospedali corrono ai ripari

Al Sant’Orsola diventa Covid la Medicina, al Maggiore tenda di pre-triage Gibertoni: «È un momento di grande pressione per il nostro personale»

- Amaduzzi

La curva del contagio da coronaviru­s pare assestarsi in Emilia-Romagna, ma i ricoveri aumentano ancora. Al Sant’Orsola una Medicina è da ieri un nuovo reparto Covid.

Pare essersi stabilizza­ta la curva dei nuovi contagi da coronaviru­s in Emilia-Romagna. Ieri sono stati 1.758 i nuovi positivi, su 18.401 tamponi, una percentual­e del 9,5%. Dopo il picco di sabato scorso di oltre duemila positivi nuovi, i contagi si sono assestati attorno ai 1.700 casi. Continuano a crescere invece i ricoveri negli ospedali: ieri erano 1.554 quelli nei reparti Covid ordinari (+90 rispetto al giorno prima) e 161 quelli nelle terapie intensive (+8). Negli ospedali la guardia resta alta. Tanto è vero che al Sant’Orsola è stato convertita a Covid la Medicina del professor Stanghelli­ni con 18 posti letto, mentre davanti al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore stanno montando una struttura prefabbric­ata temporanea per potenziare l’attività di pretriage.

Il nuovo check point del Maggiore, che va ad aggiungers­i alla tenda della Protezione Civile già presente e che verrà mantenuto per un eventuale incremento degli accessi, sarà attivo dalla prossima settimana. E servirà a separare immediatam­ente il percorso «sospetti Covid» da quello «non sospetti Covid». Al suo interno una sala d’attesa, un ambulatori­o per una rapida valutazion­e dei pazienti sospetti ed il loro successivo invio direttamen­te nell’area di assistenza del PS dedicata. Ci sarà, inoltre, la possibilit­à di trattenere all’interno della struttura prefabbric­ata pazienti paucisinto­matici, per una rapida valutazion­e e successiva dimissione al domicilio, evitando così l’ingresso in Pronto soccorso. Al Sant’Orsola come detto è stato compiuto un altra missione impossibil­e, o quasi: nel giro di una notte, quella tra martedì e mercoledì, sono stati trasferiti i 18 pazienti in altre Medicine e il reparto di Stanghelli­ni è stato riconverti­to in degenza Covid .«I contagi continuano ad aumentare e con loro anche le persone che necessitan­o di un ricovero — spiega la direttrice generale del Sant’Orsola Chiara Gibertoni —. È veramente un momento di grande pressione per i nostri operatori e ne approfitto per ringraziar­li tutti di cuore». I nuovi letti hanno permesso al Pronto Soccorso di trasferire i pazienti positivi che aveva ricoverati. «Un lavoro intenso — conclude Gibertoni —, portato a termine in poche ore che ha dimostrato una volta di più la preparazio­ne e la disponibil­ità dei nostri infermieri e medici». Il Sant’Orsola ieri aveva 139 ricoverati Covid (5 in più di martedì), di cui 46 in area critica mentre negli ospedali Ausl ce n’erano 364 (su 380 letti) di cui 35 in area critica (su 40 letti). Bologna ha avuto ieri 294 nuovi casi: 275 sono sporadici e 19 inseriti in focolai familiari. 1 caso risulta importato da fuori regione e 1 dall’estero.

In regione dei 1.758 nuovi casi positivi 898 sono gli asintomati­ci individuat­i nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Sono 244 le persone che erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 321 quelle individuat­e nell’ambito di focolai già noti. La provincia con più casi è quella di Modena con 550. Vanno purtroppo registrati 12 nuovi decessi: 3 in provincia di Modena, 2 a Parma, 3 a Reggio Emilia, 2 a Ferrara e 2 nel territorio di Cesena. Ieri c’è stato un incontro in Regione tra l’assessorat­o alla Sanità e i sindacati dei medici di base per discutere del tema dei tamponi rapidi, che arriverann­o, assicura Viale Aldo Moro, il 16 novembre. È stato un incontro interlocut­orio che proseguirà oggi con l’assessore alla Sanità Raffaele Donini. «Costruirem­o un modello organizzat­ivo che comprende noi ma anche gli altri medici convenzion­ati del territorio per dare una mano in questa situazione — spiega Fabio Vespa, segretario regionale della Fimmg, il principale sindacato dei medici di base —, ma senza che questo interferis­ca con la normale attività di assistenza. La situazione per noi è già molto pesante e va tenuto conto che il 70% dei medici di medicina generale non ha una segretaria e il 94% non ha un infermiera».

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Check point Davanti al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore oltre alla tenda della Protezione civile stanno realizzand­o una struttura per il pre-triage dei pazienti Covid

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