L’appello del medico di terapia intensiva: chiudete tutto subito
L’appello Un medico di terapia intensiva
«Chiudere tutto prima che sia troppo tardi». È l’«atto di coraggio» che un anestesista della terapia intensiva dell’ospedale Maggiore ha chiesto ieri, via Facebook, al governatore Bonaccini.
Èun appello che arriva dal cuore della terapia intensiva dell’ospedale Maggiore. Da parte di uno dei medici in prima fila, fin da marzo, nella gestione degli ammalati di Covid-19, quelli più gravi. Una richiesta che al momento non è stata accolta, visto l’esito della giornata. Ieri mattina Federico Semeraro, medico anestesista, ha lanciato nel grande mare di Facebook la sua bottiglia, cioè una lettera rivolta al presidente della Regione Stefano Bonaccini. «Vorrei farle un appello e una richiesta forte — scrive, non prima di avergli fatto di auguri di pronta guarigione dopo l’isolamento per la positività al Covid —. Oggi secondo le indicazioni del Cts e su decisione del governo la nostra regione verrà “classificata” verosimilmente come zona verde sulla base del valore Rt e di altri parametri tecnici. Quello che preoccupa molti degli operatori sanitari di questa regione e non solo di questa è che queste restrizioni non siano sufficienti a ridurre il drammatico aumento dei casi di Covid-19 sintomatici. Io lavoro all’ospedale Maggiore di Bologna e in pochissimi giorni sono aumentate le ammissioni in pronto soccorso, i ricoveri nei reparti ordinari e nelle aree intensive. Il sistema inizia a vacillare anche se siamo sicuramente più fortunati dei nostri colleghi lombardi che
” Siamo più fortunati dei colleghi lombardi ma serve comunque un atto di coraggio politico subito
sono arrivati al limite. È una decisione difficile chiudere tutto come già fatto a marzo. Lo comprendo. Una decisione dolorosa e pericolosa. Il mio invito, nonostante tutti i rischi e sicuramente condiviso da molti dei miei colleghi, è quello di chiudere tutto prima che sia troppo tardi». «Abbiamo già sperimentato — aggiunge — che la chiusura totale ha “giovato” in modo significativo alla riduzione del Covid-19. Chiudere tutto è sicuramente una sconfitta della politica e dell’organizzazione sanitaria ma purtroppo a volte serve un “atto di coraggio” per salvare migliaia di vite. Non abbiamo più tempo. Noi siamo l’Emilia Romagna e abbiamo bisogno di un “atto di coraggio” per proteggere tutta la nostra comunità».