Marco Ligabue il disco: «I miei primi 50 anni»
Il primo album del fratello del rocker di Correggio «Ho sempre suonato la chitarra, ma in famiglia c’era già il Liga di famoso, non mi veniva di cantare come fa lui, ero troppo intimorito dal confronto»
Il lavoro «Tra via Emilia e blue jeans» contiene 17 canzoni e racconta una vita di musica
Il consiglio più prezioso è di suo fratello Luciano, il «Liga». «Le canzoni che scrivi è meglio se te le canti tu». Parola di Marco Ligabue. Il 30 ottobre ha pubblicato la sua prima raccolta discografica, Tra via Emilia e blue jeans. L’album contiene le sue canzoni più amate, 17 in barba alla scaramanzia e racconta trent’anni di musica.
Prima da chitarrista e autore di testi e musiche dei Rio e Little Taver & His Crazy Alligators. Poi, da cantante solista. Una seconda vita nata solo nel 2013. Ma il motivo sono anche i 50 anni. Si è voluto fare un regalo.
Domani la titletrack sarà in rotazione in radio. Un concentrato di emilianità. Con qualche eccezione.
Come mai solo adesso un album tra pezzi editi, inediti e sorprese?
«In questo anno così particolare ne ho approfittato per tirare fuori le risorse. Per la prima volta mi sono guardato indietro e visto che non avevo mai pubblicato raccolte mi sono detto che era arrivato il momento. Da cantautore è tutto diverso di quando suoni nelle band».
Quindi per lei il lockdown è stato un periodo positivo?
«Un periodo creativo. La vera difficoltà l’ho sentita stando distante da mia figlia Viola di 13 anni. Sono separato, lei era in Sicilia. Per il resto, ho creato tanto. Sto anche scrivendo un libro di racconti: cose di famiglia, ricordi anche legati a mio fratello. Molta autobiografia».
Forse la più autobiografica di tutte le canzoni è la titletrack…
«Una delle canzoni in cui mi sono messo più a nudo. Ho raccontato in 3 minuti 50 anni di vita. Un flash. Mi sento molto emiliano, siamo un popolo solare, che non molla mai e ci piace fare squadra».
Però il videoclip è stato girato in Val di Fassa: come mai?
«Sarebbe stato troppo di