Francesco Guccini, così «Via Paolo Fabbri 43» è entrato nel mito
«Ma s’io avessi previsto tutto questo» sono le parole con cui inizia il brano L’avvelenata di Francesco Guccini ed estrapolandole dal contesto della canzone sono perfette per descrivere lo stato in cui ci troviamo. Oggi, infatti, vi proponiamo l’ascolto dell’album «Via Paolo Fabbri 43», il settimo lp del cantautore modenese uscito nel 1976 e presente nella classifica della rivista Rolling Stone Italia al numero 29 di 100. Un disco che rappresenta una pagina fondamentale per la musica italiana e per la carriera di Guccini, che in una tracklist di sei brani mette a fuoco tutto il suo mondo. Se il titolo dell’album è l’indirizzo della sua abitazione a Bologna (per anni meta di fan da tutta Italia), nel disco Guccini passa a trattare temi che sono macigni come l’aborto («Piccola storia ignobile»), a tematiche più leggere analizzando i temi ricorrenti nello scrivere liriche («Canzone quasi d’amore»), arrivando ad uno scontro frontale con i suoi colleghi («L’avvelenata»). Giunti alla fine dell’album possiamo anche incontrare la figura del pensionato (un vicino di casa del cantautore), che è tra le canzoni di Guccini preferite dall’arcivescovo Matteo Zuppi. Un disco importante con una immagine di copertina che ha accompagnato il cantautore nei manifesti dei concerti fino alle sue ultime apparizioni dal vivo. (A. T.)