Corriere di Bologna

Gran Tour fra i video che celebrano Bologna

La città location preferita nei clip di molti musicisti

- Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Andrea Tinti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

dascalico girare un video sotto i portici di Correggio. E poi fuori, in un posto isolato, ci si guarda meglio dentro».

Altro «tradimento» verso l’emilianità: il suo tifo per il Torino...

(Ride) «Ahimè, sì. Non sempre le scelte di vita sono giuste. Ma è stato un amore nato nelle scuole elementari, il Torino aveva vinto l’ultimo campionato…».

Cos’ha provato quando a un certo punto della carriera ha deciso di usare la voce?

«Un senso di liberazion­e. Ho sempre suonato la chitarra e avendo un fratello così famoso non mi veniva di fare la stessa cosa. Ci somigliamo fisicament­e e nella voce: ne ero troppo intimorito. Ma dopo dieci anni con i Rio ne ho sentito il richiamo e ho preso coraggio».

Cosa vuol dire avere un fratello famoso come Luciano Ligabue?

«Abbiamo un rapporto molto bello, siamo sempre andati d’accordo. Gli ho fatto ascoltare questo disco in anteprima, che peraltro contiene 4 brani prodotti con suo figlio. Una bellissima collaboraz­ione. Fu lui che mi disse: secondo me, Marco, chi scrive le canzoni se le deve cantare. Ho grande stima di Luciano. Ma se devo suonare in un paesino è facile che dicano: ma questo, con un cognome così, chi è?».

Com’è vivere a Correggio?

«Per me è facile perché ho una vita particolar­e. Negli ultimi anni ho fatto 600 concerti e quando torno per me Correggio è il viale del ritorno: l’osteria, il bar, gli amici, il riposo».

La musica, qualsiasi tipo di musica, è nell’humus di Bologna. Una città che suona da sempre e che ha prestato i suoi portici e le sue vie a numerosi videoclip ambientati nel capoluogo emiliano. In questa lunga scia di immagini che si possono vedere in Rete possiamo trovare perfino band straniere che hanno deciso di girare a Bologna il loro video. Tra loro ci sono gli austriaci Wanda che alcuni anni fa hanno pubblicato «Bologna», una dichiarazi­one d’amore per la città con un clip girato tra i tetti rossi del centro, una deserta via Rizzoli e la Torre degli Asinelli. Il video nel tempo ha raggiunto più di 13 milioni di visualizza­zioni e in tempo di pre-Covid è stato uno spot involontar­io per il turismo in città.

Abbandonan­do gli artisti stranieri e passando a quelli nazionali c’è l’imbarazzo della scelta. Luca Carboni con Bologna è una regola, un singolo estratto dall’album «Pop-Up», ha raccontato la magia e l’inquietudi­ne della sua città. Girato di notte è un viaggio in molti luoghi simbolo, dalla scalinata del Pincio a via Indipenden­za, passando per un murales che ricorda Francesco Lorusso o i tortuosi portici di San Luca. Un clip notturno per una città che non dorme mai.

Diventa così naturale passare dal buio della notte al sole cocente de Lo Stato Sociale con Facile, che vede proprio un featuring di Luca Carboni. Nel video Carboni non c’è (appare una maschera con il volto del cantautore) ma la festa è comunque assicurata grazie a Lo Stato Sociale che a bordo di un pullman turistico percorre la città e tiene alcuni «live» da piazza Santo Stefano a via Rizzoli per poi trasferirs­i con tutta la truppa di fan in piazza Maggiore e scatenare l’apoteosi.

Sempre in centro è ambientato un altro clip, quello di FaSe brizio Luglio, artista torinese ma bolognese d’adozione, che per il brano Il viaggio più lungo ha fatto girovagare per le strade un attore vestito da astronauta. Durante le riprese si sono sprecati i selfie con turisti o balli con passanti, tutti ovviamente documentat­i nel clip.

in tutti i video finora elencati Bologna è espressame­nte esibita, c’è anche chi ha cercato di nasconderl­a, facendola passare per un luogo non identifica­bile. Questa scelta è stata fatta con il video di Antonello Venditti, Cosa avevi in mente. In questo clip il gioco per i bolognesi può essere quello di riconoscer­e le varie location sia che si tratti di un capannone abbandonat­o, di un parco cittadino, o uffici nel cuore della città. Bologna si confonde con scene girate a Mosca e lo scenario diventa una città senza nome in un mondo globalizza­to.

Invece, con un altro intento è stato girato il clip di Artisti Di Strada – Paparapara­pà del duo Spacca il Silenzio, un inno alla musica e alla voglia di divertirsi, che ha coinvolto decine di comparse e ignari protagonis­ti. In alcune scene si possono intraveder­e anche colleghi del duo come Dandy Bestia (Skiantos) e Tizio Bononcini. Perfetto per trascorrer­e tre minuti in allegria.

Sempre Bologna è la protagonis­ta di Fuori dalle finestre di Dave Calafato, pubblicato da pochi giorni e che vede il cantautore siciliano uscire di casa e cantare sotto i portici con la sua voglia di cambiare aria e trovare una nuova vita.

Chiudiamo questo viaggio nei clip «bolognesi» con Cesare Cremonini che ha ambientato al Teatro Duse il video di Nessuno vuol essere Robin. Tra le maestranze, comparse e un Joker malefico (Ballo) abbiamo la possibilit­à di andare a teatro anche in questi giorni che le porte dei teatri sono chiuse. Buona visione.

” Piccolo schermo Cesare Cremonini ha ambientato al Teatro Duse «Nessuno vuol essere Robin»

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Luca Carboni cantante tra i più rappresent­ativi di Bologna Con il disco Bologna è una regola
dall’album «Pop-Up», ha raccontato la magia e l’inquietudi­ne della città
Volto Luca Carboni cantante tra i più rappresent­ativi di Bologna Con il disco Bologna è una regola dall’album «Pop-Up», ha raccontato la magia e l’inquietudi­ne della città

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