Due secoli di scoperte da esplorare in famiglia «Una gita al museo 2.0»
Da oggi visite virtuali alle esposizioni dell’Alma Mater
Nel Museo di Palazzo Poggi, in via Zamboni 33, sono raccolte antiche collezioni cartografiche e navali del diciassettesimo e diciottesimo secolo. Oggetti e scoperte che da oggi verranno di nuovo messe a disposizione di scuole e ragazzi bolognesi dal Sistema Museale di Ateneo dell’Alma Mater, che avvia «Una gita al Museo 2.0 On air». Un programma di percorsi virtuali su www.sma.unibo.it che, alla luce della pandemia, consentirà comunque di percorrere le tante sedi museali Unibo.
Tra i percorsi disponibili, ecco «I grandi viaggi e le scoperte geografiche», per la fascia da 11 a 13 anni. Con una parte introduttiva affidata alla collezione di storia naturale di Ulisse Aldrovandi, con i suoi reperti provenienti da tutto il mondo. Nello stesso complesso ha anche sede il Museo della Specola, nella torre astronomica costruita all’inizio del Settecento. Suddiviso in più ambienti, tra cui la Sala meridiana, la Sala dei globi e la Sala della torretta, offre un’ampia panoramica degli strumenti in passato utilizzati dagli astronomi, come sfere armillari e telescopi lignei. Il percorso, predisposto per un’età da 6 a 11 anni, affronterà in particolare il tema delle fasi lunari da un punto di vista scientifico e artistico. I piccoli astronomi potranno così osservare le diverse fasi della luna e le tavole astronomiche della scienziata tedesca Maria Clara Eimmart, vissuta nel Seicento. Una visita guidata nelle sale della torre astronomica farà poi scoprire come gli scienziati nel Settecento osservavano e rappresentavano il sistema solare.
Un altro viaggio, questa volta nel tempo, è invece quello previsto grazie dalla Collezione di antropologia in via Selmi 3, che consentirà di scoprire le fasi più importanti dell’evoluzione umana. Grazie a reperti scheletrici e fossili verranno chiariti i legami di parentela con i primati, sfatando molti miti sulla nascita dell’uomo e ricostruendo la lunga e tortuosa storia dell’Homo sapiens. Particolarmente stuzzicante si presenta poi la scoperta del corpo umano, grazie alla Collezione di cere anatomiche «Luigi Cattaneo» di via Irnerio 48. Dove l’arte ceroplastica ottocentesca, di cui Bologna fu un centro di eccellenza assoluta, si dimostra capace di svelare appieno l’anatomia e i suoi segreti, come sono fatti gli organi di senso e l’apparato locomotore o il funzionamento del cervello.
Dall’Orto Botanico di via Irnerio 42 arriva invece un percorso, da 6 a 19 anni, che permetterà di percorrere i diversi settori, giardino anteriore, piante acquatiche, piante utili e officinali, serre, ambienti ricostruiti, boscoparco e stagno. Scoprendo che l’inverno è tutt’altro che avaro di opportunità, visto che si possono osservare gemme, cortecce, amenti, la struttura degli alberi, le piante sempreverdi e qualche fioritura invernale. Disponibili anche degli itinerari per imparare a riconoscere i diversi alberi. Dagli elementi di base per l’identificazione delle specie legnose, come le foglie, le caratteristiche di corteccia, gemme, rametti e ovviamente fiori e frutti quando presenti, alle piante sempreverdi e a quelle caducifoglie.