Corriere di Bologna

Ecco «Le Indomite» Gioielli e immagini per celebrare le donne

- Paola Gabrielli

Lei, fotografa e grafica, in un periodo della sua vita vendeva metalli preziosi. Lui, orafo «da sempre», figlio d’arte, era un suo cliente. Un giorno lui chiede a lei di scattare una serie di foto per alcune sue opere. Com’è che si dice? Da cosa nasce cosa. Non si sa se tra loro sia nato prima l’amore, la passione, il lavoro. «Forse tutte insieme», dicono oggi. Lei è Erica Zanetti, lui Paolo Borghi. Hanno un laboratori­o di materie preziose in piazza San Mamolo, «Indomito». Un nome che riflette il loro modo di essere. In questo periodo difficile hanno fatto di necessità virtù dando nuova vita al loro spazio e lo hanno riempito di contenuti.

Il titolo? «Le indomite». Prima delle feste natalizie hanno ribaltato una delle due stanze e ora ospita questa mostra di oggetti e foto a cui hanno dato una storia (aperta su prenotazio­ne, per info si consiglia di consultare le loro pagine social). «Vogliamo celebrare la forza delle donne, la tenacia e la fragilità insieme», spiega Erica. Una celebrazio­ne senza enfasi. Del resto, «io sono una creativa emozionale e non conosco altri modi di esprimermi, così Paolo, che ha una parte femminile importante del suo carattere». Le linee hanno un nome. La prima si chiama «L’Equilibris­ta». Non solo perché Erica in passato è stata un ginnasta, ma anche perché «in questo momento storico è una figura che ci invita a vedere le cose in modo diverso. Chi non si sta destreggia­ndo alla ricerca di un equilibrio perfetto malgrado paure e incertezze? Siamo affezionat­i a lei, è come se ci aiutasse a tenere duro».

La gallery si ispira anche a figure dell’attualità. Come Greta Thunberg. E «Greta» è una delle altre creazioni. «Siamo genitori di una bimba piccola ma molto determinat­a e ci siamo ispirati sia a lei che alla giovanissi­ma attivista svedese pensando al loro futuro, al mondo in cui vivranno». E al proposito, di recente hanno aggiunto anche «Zoe», che è il nome della loro bambina. Da «Greta» e «Zoe» a «Eva», e qui si fa un salto fino alla prima donna. Indomita, ma non nel senso di tentatrice, quanto come la donna che ha il coraggio di mangiare il frutto dell’albero della conoscenza, che vuole sapere a costo di ribellarsi. Sono alcuni esempi delle ispirazion­i su cui Paolo ha creato, usando oro, argento, bronzo e pietre preziose, anelli, orecchini, collane. Ora che la ristruttur­azione è terminata, queste e altre storie sono esposte in una stanza nuova, colorata di un blu rilassante che invita a immaginare. Un angolo dei sogni. Di quelli belli, che restano. Al di là di mode e tendenze.

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L’equilibris­ta È il nome di una delle linee create nel laboratori­o di «Indomito»

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