Covid, l’Emilia resterà arancione
La Commissione Europea ha garantito che i vaccini Pfizer arriveranno ma il commissario Arcuri ribadisce: ci sarà una riduzione del 20% Oggi la decisione, l’Rt è in calo ma ancora non basta. In regione superata la quota dei 9mila morti
I principali indicatori lasciano pensare che l’EmiliaRomagna resti in zona arancione anche per la prossima settimana. L’esito del monitoraggio si avrà oggi, ma un Rt attorno all’1 e un’incidenza di nuovi casi attorno ai 200 ogni 100 mila su sette giorni non fa fare passi avanti, ma nemmeno indietro alla regione.
De Keersmaecker: dalla prossima settimana consegne piene. Ma Arcuri: falso, 20% in meno
I principali indicatori lasciano pensare che l’Emilia-Romagna resti in zona arancione anche per la prossima settimana. L’esito del monitoraggio si avrà oggi, ma un Rt attorno all’1 e un’incidenza di nuovi casi attorno ai 200 ogni 100 mila su sette giorni non fa fare passi avanti, ma nemmeno indietro alla nostra regione. Intanto dalla Commissione europea arrivano rassicurazioni sulle prossime consegne dei vaccini. «Questa settimana ci sono state interruzioni nella consegna, ma dalla prossima settimana si tornerà al 100 per cento delle consegne delle dosi previste», ha detto ieri il portavoce Stefan De Keersmaecker. Il commissario Domenico Arcuri ieri sera ha però annunciato che «la prossima settimana ci è stato comunicato che ne riceveremo il 20% in meno». Intanto ieri l’Emilia-Romagna ha registrato 73 nuovi decessi che portano a superare i 9.000 (9.008 per la precisione) dall’inizio della pandemia.
La situazione generale del contagio sta timidamente migliorando. L’Rt, fanno sapere dalla Regione, è in discesa e si attesta attorno all’1 (la scorsa settimana era 1.12), mentre l’incidenza di nuovi casi in sette giorni ieri era 217 ogni 100.000 (la settimana scorsa era 284). L’occupazione dei posti letto in terapia intensiva è tornata dentro la soglia del 30%, quella dei letti negli altri reparti Covid è al 41%, un punto percentuale in più della soglia decretata dal ministero della Salute. Anche i dati del bollettino di ieri danno conto di una situazione di leggero miglioramento. I nuovi positivi sono 1.320 (che portano il totale da marzo a 206.578), il 6% dei 21.949 tamponi eseguiti (5.900 quelli rapidi). I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 52.037 (-540 rispetto a mercoledì). Di questi, le persone che non richiedono cure ospedaliere sono 49.363 (-494), il 94,9% del totale dei casi attivi. Purtroppo, si registrano 73 nuovi decessi, di cui 20 in provincia di Bologna (13 donne tra 51 e 106 anni e 7 uomini tra 71 e 98 anni). Negli ospedali della regione si registrano 46 ricoverati in meno, come saldo tra gli ingressi e le uscite. I pazienti in terapia intensiva sono 218 (-12 rispetto a mercoledì), 2.456 quelli negli altri reparti Covid (-34).
Ieri è stata giornata di vaccinazioni in Emilia-Romagna. Hanno infatti ricevuto la seconda dose quelli che si erano vaccinati il 31 dicembre, oltre che anziani e operatori delle residenze per nonni ancora alla prima dose. Ieri alle 19 le vaccinazioni complessive in regione hanno oltrepassato quota 123.000, di cui circa 1.300 eseguite nella giornata. Le dosi consegnate finora sono state 148.385, quindi c’è ancora margine per andare avanti. «Non sono a rischio le 8.000 dosi per il richiamo che stiamo somministrando questa settimana e le 62.000 dosi che dovremmo somministrare la prossima», assicura l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini. «Noi — aggiunge — aspettiamo i vaccini: Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson, che è molto importante perché avrà una sola somministrazione e non necessita di richiamo. Da quello che sappiamo, dovrebbero essere a disposizione tra il primo e il secondo semestre di quest’anno. Noi l’organizzazione per somministrare i vaccini nel minor tempo possibile alla maggior popolazione possibile la metteremo in campo senza dubbio».
Intanto corre veloce la campagna di vaccinazioni nelle residenze per anziani bolognesi. Sono 149 le strutture nelle quali è già stata effettuata o si sta completando la prima somministrazione del vaccino Pfizer, mentre per 32 la programmazione delle vaccinazioni, posticipata inizialmente per la presenza di focolai Covid, sta ripartendo in questi giorni, grazie alle scorte di vaccino Moderna. La copertura vaccinale raggiunge l’85% degli operatori sanitari e il 96% degli ospiti, considerando quanti si sono già vaccinati e le prenotazioni. In numeri assoluti, oltre 3.000 gli operatori già vaccinati e 892 i prenotati, mentre per gli ospiti hanno già ricevuto la prima dose 3.936 anziani, con 1.239 già prenotati e 195, il 4% che non può vaccinarsi (dati al 19 gennaio). «Sono numeri che ci confortano, superiori al limite fissato dalla comunità scientifica per raggiungere l’immunità di gregge», commenta Giuliano Barigazzi, presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria. «Sono particolarmente soddisfatto dall’alta adesione nel mondo Cra», aggiunge il direttore generale dell’Ausl Paolo Bordon. Le vaccinazioni proseguono e da oggi con le rime dosi di Moderna.
«Non sono a rischio gli 8.000 richiami né le 62.000 dosi della prossima settimana»