Corriere di Bologna

Recovery, Conte chiama le Regioni

Ieri l’incontro con il ministro Boccia a cui il governator­e ha chiesto ristori subito per il settore sciistico

- Giordano

Dopo il pressing delle regioni, il premier Conte le convoca tutte per martedì per discutere del Recovery Plan.

Bonaccini: «Non siamo stati ancora coinvolti, il documento è ancora migliorabi­le». Poi la convocazio­ne da parte del premier. Centrale il tema ambientale: «Da lì arrivino i 2 miliardi al bacino padano per combattere lo smog»

Il pressing dell’Emilia-Romagna e delle altre regioni ha funzionato. Martedì il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, incontrerà i governator­i regionali e gli altri enti locali per confrontar­si sul Recovery Plan: come impiegare l’imponente piano di aiuti europei da 209 miliardi e soprattutt­o con quali progetti sui territori. Un appuntamen­to nell’agenda del premier, alle prese con la crisi di governo ma che evidenteme­nte intende onorare l’impegno preso con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a capo anche della Conferenza delle Regioni, e gli altri vertici istituzion­ali a livello locale.

Ieri mattina era stato proprio Bonaccini a sollecitar­e un confronto finora mai avvenuto sulle bozze del Piano nazionale di ripresa e resilienza (il programma che l’Italia deve presentare alla Commission­e Europea nell’ambito del Next Generation Eu). «Non siamo ancora stati coinvolti come vorremmo — aveva sottolinea­to il governator­e dell’Emilia-Romagna dai microfoni della trasmissio­ne Mattino 5 —. E non ho dubbi che presto lo saremo. Il documento è migliorato ma si può fare di più. Serve chiarezza e concretezz­a sulle voci complessiv­e, le priorità, dalla transizion­e ecologica al digitale. Persino sulla sanità le risorse sono raddoppiat­e. Le indicazion­i sono diventate quelle giuste: oggi bisogna mettere a terra i progetti, dargli un nome e un cognome». E sulle linee di indirizzo, un’idea che Bonaccini porterà al tavolo con il governo c’è già: «Da lì devono arrivare i 2 miliardi di euro che le regioni del bacino padano chiedono per combattere smog e inquinamen­to, perché per responsabi­lità di tutti non lo abbiamo fatto a sufficienz­a in passato. O quelle risorse ci sono o quando parliamo di sviluppo sostenibil­e rimaniamo agli slogan».

Non è un mistero che la bozza da 172 pagine del piano circolata nei giorni scorsi abbia lasciato scontenti in molti e soprattutt­o nella parte relativa a opere e infrastrut­ture nel «quadrante nord est» la regione non è protagonis­ta: a parte il potenziame­nto del porto di Ravenna e del trasporto pubblico di Rimini il ruolo della via Emilia non sembra centrale. Ma il confronto è aperto. Da Bonaccini è arrivato anche un «consiglio non richiesto» indirizzat­o in generale a Conte e ai partiti che lo sostengono, compreso il Pd. «Devono coinvolger­e di più le parti sosufficie­nti, ciali — osserva il presidente regionale —. Non vorrei ci si chiudesse troppo negli uffici di Roma. C’è un Paese nel quale ci sono importanti esperienze di governo quotidiano del territorio che andrebbero a mio parere un po’ più ascoltate».

Sulla crisi di governo Bonaccini,

pur riconoscen­do a Conte di essere «la persona giusta per un progetto riformista», ha aggiunto che «in ogni caso i numeri non sono serve un programma e anche una nuova squadra».

La giornata di ieri ha visto anche un lungo confronto tra i governator­i e il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia. Oltre ad alcuni aspetti tecnici, come l’approvazio­ne della ripartizio­ne del Fondo nazionale montagna (500.000 euro su 9,2 milioni andranno all’Emilia-Romagna) e le preoccupaz­ioni per i bilanci regionali, le Regioni hanno avanzato la richiesta di ristori per tutto il settore sciistico fortemente colpito dallo stop causato dal coronaviru­s: circa 4,5 miliardi di euro. Sul tema dei «risarcimen­ti» da Covid è lo stesso Bonaccini ad annunciare una proposta presentata alla riunione con Boccia. «Chiediamo — spiega il governator­e — di inserire nel prossimo decreto ristori una norma che preveda direttamen­te il riparto delle risorse per l’anno 2021 fra le Regioni. In questo modo sarebbe possibile erogare immediatam­ente le risorse». Intanto al contrario di quanto avvenuto in Emilia-Romagna, il Tar del Veneto ha respinto l’istanza di sospensiva con la quale i genitori chiedevano il rientro in classe degli studenti delle scuole superiori.

Delusa l’EmiliaRoma­gna, per cui sono previste solo opere a Rimini e a Ravenna

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