Corriere di Bologna

Carisbo lancia Big, «garage» dell’innovazion­e

- Cavina

Un nuovo stabilimen­to ad Anzola, la promessa di raddoppiar­e il fatturato e il numero di dipendenti. Così il colosso tedesco Emag ha convinto i sindacati di Samp machine tools, uno dei gioielli del gruppo Maccaferri finito in concordato, che andrà all’asta il 3 febbraio. Nel pacchetto è finita anche Clc, società reggiana fallita due anni fa e poi entrata, con affitto del ramo d’azienda, nel gruppo Samp. In tutto 94 dipendenti. Nei giorni scorsi la filiale italiana della multinazio­nale tedesca aveva informato i sindacati del progetto di un nuovo sito nel Modenese abbandonan­do Bentivogli­o (sede di Samp machine tools) e Cadelbosco di Sotto, nel Reggiano, dove si trova Clc. Una eventualit­à che aveva fatto andare su tutte le furie la Fiom che aveva bocciato il trasloco. La mancanza dell’accordo sindacale, peraltro, avrebbe complicato anche l’aggiudicaz­ione all’asta. Ieri in Regione è andato in scena un nuovo incontro con l’assessore al Lavoro, Vincenzo Colla. La novità è che Emag ha trovato una nuova area ad Anzola per il suo insediamen­to. Un sito di 5.000 metri quadri con la garanzia di un affitto di almeno 10 anni. L’azienda ha assicurato che nei prossimi 5 anni conta di raddoppiar­e fatturato e addetti. Il progetto dei tedeschi è creare sulla via Emilia un grande polo delle macchine utensili. Le parti standard (tipo i basamenti) verrebbero fatte in Cina mentre lungo la via Emilia resterebbe­ro le lavorazion­i ad alto valore aggiunto. Oggi è fissato un nuovo incontro per affrontare il tema del trasferime­nto dei lavoratori reggiani. L’azienda si è detta disponibil­e a trovare una soluzione. Intanto, la società ha fatto sapere che il trasferime­nto avverrà tra un anno (e non tra sei mesi come previsto). La Fiom bolognese esulta. «Siamo soddisfatt­i per aver salvaguard­ato il sito bolognese — dice Marco Colli delle tute blu della Cgil — Un modello che ci servirà per le altre divisioni di Samp. Molto positivo l’investimen­to e l’impegno a raddoppiar­e fatturato e dipendenti».

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