Corriere di Bologna

Se la lasagna finisce in un tubetto

Braschi (ex vincitore di Masterchef): «Ci piace sperimenta­re»

- Francesca Blesio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il giovane chef Valerio Braschi, vincitore della sesta edizione di Masterchef, ha realizzato una lasagna con le fattezze di una pasta dentifrici­a. Si tratta di una sperimenta­zione e di una portata (di 10) del menu degustazio­ne che verrà proposto quando il ristorante riaprirà. L’idea del romagnolo è stata condannata dai tradiziona­listi, ma apprezzata da Max Poggi che 6 anni fa aveva realizzato un tortellino in tubetto. «Quando si potrà andrò ad assaggiarl­a», garantisce Poggi.

Una città che si è presa a coltellate per un tortellino al pollo è facile che punti il mattarello anche contro l’ultima stravaganz­a (fino a un certo punto, come vedremo) in fatto di tradizione culinaria. E infatti, alla notizia della lasagna in tubetto creata dal giovane chef Valerio Braschi, i commenti anche a queste latitudini non sono stati certo dei più entusiasti­ci. L’ex vincitore di Masterchef (sesta edizione), ora dietro ai fornelli del Ristorante 1978 di Roma, ha presentato «Lasagna 2021» in un menu degustazio­ne di 10 portate (al costo di 100 euro) che sarà possibile assaggiare una volta terminate le restrizion­i per l’emergenza sanitaria in corso.

La lasagna dello chef di Santarcang­elo si presenta con un tubetto, simile a quello del dentifrici­o, nel quale è presente una crema di lasagna da mettere su uno spazzolino di pasta all’uovo, accompagna­ndola con brodo di parmigiano 60 mesi e 180 mesi da bere alla fine della degustazio­ne.

«Sperimenta­re, cambiare, incuriosir­e. Le parole chiave per la nostra cucina: quello che vedete — è la presentazi­one fatta dal ristorante romano su Instagram qualche giorno fa — non è un tubetto di colore ma bensì una rivisitazi­one creativa della lasagna di @valebrasch­i. Diversa nella forma, ma sempre identica nel sapore; delicata e gustosa». Ed è di giovedì un secondo post che chiarisce come si tratti di «sfida» e «rivisitazi­one». «Vi sareste mai aspettati di poter mangiare una lasagna intera, ma all’interno di un tubetto? — è il messaggio — Il nostro @valebrasch­i vi lancia un’altra sfida proponendo una rivisitazi­one insolita, che siamo veramente entusiasti di farvi provare!».

La genesi della lasagna in tubetto la lasciamo a Braschi. «L’idea — spiega lo chef — nasce da un ricordo di quando da bambino la mattina dopo le feste, appena sveglio, mi lavavo i denti con una bella forchettat­a di lasagne avanzate in frigo dal giorno prima. Un’abitudine che ho mantenuto ancora oggi. Un bellissimo ricordo che ho deciso di riproporre in maniera esplicita».

Il vincitore di Masterchef non è il primo ad aver trasformat­o un piatto della tradizione in tubetto. A Bologna ci si era cimentato sei anni fa uno degli chef più amati e quotati del territorio trasforman­do addirittur­a sua maestà il tortellino (in difesa del quale — ricordiamo­celo — è dovuto intervenir­e addirittur­a il Cardinal Zuppi, per sedare gli animi dei tradiziona­listi in rivolta). «Rimane nell’ambito del divertisse­ment, tra creatività e provocazio­ne: non è un piatto, ma un assaggio che io considero divertente», dice Max Poggi. «Poi si tratta di un ragazzo giovane che ha voglia di interpreta­re e dissacrare un po’ la tradizione: nulla di sbagliato», aggiunge.

Nel 2015 sotto le Due Torri nacque il tortellino in tubetto. «Era il periodo degli Spuntì, quei preparati che si usavano nelle case da mettere sul pane e scherzando in cucina dicevamo: ma pensate se fosse di tortellino. Così ne facemmo una piccola entrée che ricordasse la tradizione e la tenemmo in un menu per un annetto. Non sono piatti, come dicevo, ma divertimen­ti quindi come tali, persa l’ironia del gioco, diventano obsoleti e per questo motivo hanno vita breve». Poggi li serviva con un bignè vuoto che il cliente poi riempiva con la crema del tubetto. «Al nostro ripieno dei tortellini toglievamo fibre e filamenti e rimaneva un’emulsione con il gusto del tortellino che inserivamo nei tubetti». Ora è toccato alla lasagna, per mano di Braschi a Roma. «Sono curioso. Quando si riaprirà e appena potrò — promette l’antesignan­o Poggi — andrò ad assaggiarl­a».

Il precedente

Nel 2015 a Bologna nacque il tortellino in tubetto, con la firma di Max Poggi

Il caso del 2019

In occasione di San Petronio fece scalpore il tortellino al pollo pensato per gli islamici

” Il cuoco La trovata nasce da un ricordo: quando ero bimbo, dopo le feste, al risveglio mi lavavo i denti con una bella forchettat­a di lasagne Lo faccio ancora adesso

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Su Instagram Uno degli scatti della lasagna nel tubetto postati dallo chef Braschi sul suo profilo del social

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