Corriere di Bologna

«Così ho aiutato la polizia a catturare gli spacciator­i»

Il racconto di Davide e l’inseguimen­to con la sua auto al Navile: «Ma quale eroe, volevo solo rendermi utile»

- Luca Muleo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Quale eroe, ho solo voluto dare una mano. E prendere i dati dell’auto che aveva ammaccato quella della mia compagna, ho pensato che tornato a casa mi avrebbe menato vedendola ridotta così». Sorride Davide, il 41enne bolognese che giovedì sera ha dato un contributo essenziale alla cattura di due malviventi inseguiti da un’auto della polizia, e anche dalla sua Mercedes rischiando incolumità e mezzo nel cuore del quartiere Navile.

Erano le 19.30 quando gli agenti notavano una Fiat Punto sospetta, al loro alt l’uomo alla guida scappava su via Barbieri, dal finestrino volavano via alcuni involucri che sarebbero risultati riempiti da 35 grammi di eroina. Alla rotonda Gozzadini la macchina si fermava, il passeggero scendeva dal mezzo e iniziava a correre inseguito dal capo pattuglia, mentre l’altro tentava di dileguarsi in auto. «La Fiat ha fatto retromarci­a e stava venendomi addosso nel tentativo di voltare su via Gobetti, io mi sono messo leggerment­e di traverso, il poliziotto mi ha fatto segno di restare fermo così l’altro era chiuso. Lo stesso agente è sceso e ha cercato di aprire la portiera del conducente, poi quella del passeggero ma erano entrambe chiuse. Intanto il guidatore continuava a dare botte sulle nostre vetture».

Fino ad aprirsi un varco e riprendere la fuga a tutta velocità. «Non volevo fare l’eroe, ma di fronte alla scena ho pensato di rendermi utile». E si è lanciato all’inseguimen­to su via Marco Polo. «Nessuna paura, in passato ho fatto l’investigat­ore, ho seguito corsi di guida sicura. Gli stavo dietro per mettergli pressione, fino a che lui ha cercato la sterzata improvvisa». In via Bottego, dove si è schiantato contro un palo». Così un 30enne albanese è stato definitiva­mente bloccato dal poliziotto, mentre il passeggero, un 38enne algerino scappato a piedi era già stato fermato dall’altro agente. Arrestati per detenzione ai fini di spaccio di stupefacen­ti in concorso e resistenza a pubblico ufficiale. L’algerino è in carcere, l’altro ai domiciliar­i. Ai due sono stati sequestrat­i quasi 3 mila euro in contanti, oltre a 5 grammi di eroina e 0,37 di cocaina. L’albanese è stato anche denunciato per ricettazio­ne, detenzione abusiva di armi (un tirapugni) e danneggiam­ento aggravato. «Me l’ha ammaccata tutta, per fortuna pare sia assicurato. Non vorrei subire la beffa di essermi reso utile e non venire nemmeno risarcito».

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