Corriere di Bologna

Nori: «La differenza tra Pavarotti e Mandela?Non esiste»

- Massimo Marino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Le razze umane non esistono. Esistono quelle canine, semmai. Non lo dico io, lo dice un illustre genetista, Guido Barbujani. Lo studioso ci spiega che tra Nelson Mandela e Luciano Pavarotti non esiste nessuna differenza, se non le stesse che possono correre tra Pavarotti e un altro modenese qualsiasi». Paolo Nori stasera alle 21 anticiperà il Giorno della memoria parlando di razza e di male assoluto, in streaming dal teatro di Castel Maggiore per la rassegna Agorà su www.radioemili­aromagna.it, sulla pagina Facebook e su quella YouTube di Emilia Romagna Creativa, su quella Facebook di Liberty/Stagione Agorà. Nori leggerà un proprio testo, Si sente? Esattament­e il contrario. «La serata – spiega Elena Di Gioia, curatrice di Agorà – prevede un intreccio generazion­ale, importante quando si parla di memoria»: la figlia sedicenne dello scrittore Irma, infatti, leggerà il commovente discorso di Liliana Segre al Parlamento europeo, «Essere sempre quella farfalla gialla che vola sopra ai fili spinati...». Lo scritto di Nori ha qualche anno. Racconta lo scrittore: «Nel 2008 mi hanno invitato ad andare in visita a Auschwitz con le scuole di Modena, partendo dal campo di Fossoli, vicino a Carpi, che era il più grande centro di raccolta dei deportati. All’inizio questo viaggio mi faceva paura, poi mi hanno convinto e quella visita è stata un’emozione fortissima, ho pianto tantissimo».

È nata in quell’occasione l’idea di scrivere un discorso per l’anno successivo, un atto che è diventato una consuetudi­ne e ha accompagna­to i suoi viaggi della memoria fino al 2015. «Dopo quella prima visita, mi sono documentat­o. I discorsi sul male assoluto non mi convinceva­no. Ho preso in mano vari testi, tra i quali quelli che raccontano gli esperiment­i effettuati negli anni ‘60 dall’americano Stanley Milgram. Da quelli si vede come non erano i tedeschi degli anni ‘30 a essere particolar­mente cattivi, ma come ogni uomo possa rinunciare ai propri valori e commettere il male se si trova in una catena gerarchica».L’altro tema è quello della razza. «Anche l’eugenetica era una scienza diffusa nel mondo occidental­e, perlomeno dagli inizi del Novecento. Lo studioso Cristian Fuschetto racconta come negli anni ‘10 era considerat­a la scienza del futuro, anche negli Stati Uniti. Quella disciplina credeva si potessero allevare gli uomini come i cavalli e chiedeva ai ricchi di sposarsi tra loro, evitando di corrompere la “razza” con gli “scarti umani”. A leggerle ora quelle pagine fanno terrore. Come fa terrore qualcuno che ha suggerito di vaccinare contro il Covid prima gli abitanti dei luoghi con il Pil più alto. Questa idea sciagurata non ho potuto non inserirla nel mio vecchio discorso del 2009».

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 ??  ?? Scrittore Paolo Nori, 57 anni, di Parma, è uno scrittore e blogger. Il suo ultimo libro è «Che dispiacere» del 2020
Scrittore Paolo Nori, 57 anni, di Parma, è uno scrittore e blogger. Il suo ultimo libro è «Che dispiacere» del 2020

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