Fantateatro online fino al 31 Dal Duse al web Gli ebrei in fuga la Storia in streaming
Il telefono che squilla dopo tanto tempo è un segnale da tenere in considerazione. Anzi, di più. Per Sandra Bertuzzi, regista e direttrice della compagnia Fantateatro, «è il più bell’augurio che si possa fare». Il motivo sta nella messa in scena virtuale de Il popolo che si oppose all’orrore. Lo spettacolo sarà visibile sulla pagina Facebook di Fantateatro da lunedì 25 a domenica 31. L’occasione è la Giornata internazionale della Memoria che in questo caso si dilata a una settimana, e se l’operazione si è potuta realizzare è grazie alla collaborazione del Teatro Duse che ha ospitato l’allestimento e le riprese video di questo testo ispirato ai fatti accaduti in Danimarca durante l’occupazione nazista (Biglietto 9.90 euro con Paypal o carta di credito, 12 repliche. Il 25, 29 e 30 ore 21, il 26 ore 10 e 21, il 28 e 31 ore 17 e 21, il 27 tripla replica alle 10, 17 e 21). Adatta dai 12 anni ai 100, è una pagina della Shoah poco nota e per questo merita di essere conosciuta. Siamo nel 1943 e l’esercito nazista occupa il Paese da più di due anni. Quando però si diffonde la notizia di un rastrellamento della comunità ebraica, l’intero popolo decide di ribellarsi. Dal re al Parlamento, ai cittadini tutti. Ebrei e non ebrei. Il Governo con la diplomazia ostacola l’avanzata tedesca, mentre lancia l’allarme alle famiglie in pericolo. Gli ebrei sono nascosti, curati, protetti e 6.500 su 7 mila riescono a salvarsi dai campi di concentramento. «Lo scorso anno – racconta Sandra Bertuzzi – siamo riusciti a portare a teatro questo spettacolo e ci sembrava importante riprenderlo. Il messaggio che trasmette è forte: questa vicenda ci dice che la storia si può cambiare e che le coscienze delle persone possono determinare gli eventi. La Germania nazista trattava la Danimarca come un suo protettorato, ma a differenza di quasi tutto il resto d’Europa non l’aveva rastrellata. Tutto cambia quando giunge l’allarme del rastrellamento di ebrei, e il popolo, unito, risponde. Nessuno può togliere la dignità all’essere umano. Riportare in scena questo episodio straordinario di coraggio, di forza morale in uno dei periodi più bui della nostra storia, inserendo anche materiale fotografico, ci trasmette fiducia in un momento non facile. Le emozioni del pubblico per forza di cose non ci sono, qualcosa è stato modificato, ma niente è stato snaturato». L’ultima replica per Fantateatro a teatro è stata il 23 febbraio. Poi, alcune repliche al Duse per un massimo di 60 spettatori. «Erano pochi, ma eravamo entusiasti di ricominciare. Ma a ottobre, la nuova interruzione. Negli anni precedenti abbiamo avuto gambe solide, ma adesso siamo in difficoltà. Fantateatro è una realtà di 16 dipendenti ora in cassa integrazione. Non ha finanziamenti. Per questo spettacolo lo scorso anno gli insegnanti si erano passati la voce, eravamo tempestati di chiamate. Poi il silenzio. Solo adesso il telefono ha ripreso a squillare. Non sono fatalista, ma se ciò che facciamo ha un senso, la speranza è viva».