Corriere di Bologna

Caos vaccini, in Emilia 55 mila dosi

Vertice teso governo-Regioni, Bonaccini invita alla calma. Zampa: «Si potrebbero produrre in Italia» Attese in settimana per garantire i richiami . «Bando Arcuri», 187 i medici di rinforzo

- Amaduzzi

Sono 55.000 mila le dosi del vaccino Pfizer-Biontech che arrivano la prossima settimana in Emilia-Romagna per garantire i richiami a chi ha già avuto la prima iniezione.

Salvo sorprese, visto l’incertezza sul rispetto delle forniture. Rispetto al primissimo cronoprogr­amma sono circa 8.200 dosi in più di quelle in programma. Ma la tensione tra il governo, il commissari­o Arcuri e le Regioni (che chiedono un piano vaccinale nuovo alla luce delle difficoltà di approvvigi­onamento) è alle stelle. Arriverann­o invece probabilme­nte a inizio febbraio i primi 187 sanitari, per la gran parte medici, reclutati attraverso i bandi del commissari­o e destinati a rafforzare il personale delle Ausl.

Petropulac­os Non avremo problemi di personale e neppure di luoghi, l’unica incognita sono le forniture di siero

Pesano le incognite su tagli e ritardi delle aziende. La sottosegre­taria Zampa favorevole alla produzione in Italia

Sono 54.990 mila le dosi del vaccino Pfizer-Biontech che arriverann­o la prossima settimana in Emilia-Romagna, regione che ha sospeso le prime somministr­azioni e procede con i richiami a personale sanitario e operatori e ospiti delle strutture per anziani. Salvo sorprese, ovviamente. Rispetto al primissimo cronoprogr­amma sono circa 8.200 dosi in più di quelle attese, ma i tagli delle forniture allarmano e sono stati al centro di un incontro teso ieri sera tra Regione e governo, anche dopo l’annuncio di AstraZenec­a in tal senso. Tanto che il presidente Stefano Bonaccini ha chiesto ai colleghi di mantenere toni più conciliant­i nell’affrontare una partita che ovviamente sta mettendo a dura prova i nervi di tutti. Alla fine dell’ennesimo confronto governo-Regioni, la richiesta al commissari­o Arcuri è stata di fornire al più presto un nuovo piano vaccinale, alla luce dei tagli e ritardi nelle consegne da parte delle aziende farmaceuti­che.

Arriverann­o invece probabilme­nte a inizio febbraio i primi 187 sanitari, per la gran parte medici, reclutati attraverso i bandi del commissari­o straordina­rio e destinati a rafforzare il personale delle aziende sanitarie per la campagna di vaccinazio­ne della popolazion­e. «Il personale non è un problema, così come il reperiment­o dei luoghi dove vaccinare, la vera incognita è la fornitura di vaccini», conferma Kyriakoula Petropulac­os, direttrice generale della Sanità in Regione ed esperta del Comitato tecnico-scientific­o nazionale. E c’è chi, come il presidente dell’Aifa, avanza l’ipotesi, se la situazione diventerà «drammatica», di saltare i richiami e usare i vaccini per le prime iniezioni. Per rinforzare la campagna la sottosegre­taria alla Salute Sandra

Zampa apre alla produzione locale su licenza: «I francesi di Sanofi stanno trattando una produzione su licenza e hanno stabilimen­ti in Italia».

Sono oltre 127.000 le vaccinazio­ni fatte fino a ieri in regione su 165.935 dosi consegnate. Nei primi giorni della settimana arriva la nuova fornitura di 54.990 (a Bologna 10.530). Rispetto al totale atteso dall’Emilia-Romagna a gennaio (257.400 dosi), ne mancano all’appello 36.475. Ancora per questa settimana non si riprende con l’attività di prenotazio­ne e somministr­azione di prime dosi, e si procede invece nel completare il ciclo vaccinale per le persone individuat­e in questa prima fase, vale a dire le 183.000 tra personale sanitario e ospiti delle Case per anziani.

In Viale Aldo Moro stanno comunque pianifican­do l’or

ganizzazio­ne della campagna rivolta al resto della popolazion­e. «Arrivano i primi 187 operatori dei bandi Arcuri — assicura Petropulac­os —. Le cinque agenzie interinali che hanno individuat­o il personale per conto del commissari­o, per noi la Manpower, stanno definendo i contratti. Dei 187, che sono in gran parte medici, 37 vanno a Bologna, 46 in Romagna, 14 a Ferrara, 6 a Imola, 30 a Modena, 19 a Parma, 13 a Piacenza e 22 a Reggio. Avremo anche gli specializz­andi, 5.000 in Emilia-Romagna, che dovranno dedicare un mese alle vaccinazio­ni».

Intanto la regione resta in zona arancione. L’Rt medio a 14 giorni è 1, si legge nel monitoragg­io del ministero, e l’incidenza di nuovi casi è di 202,6 ogni 100.000 abitanti (11-17 gennaio).

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