Il maltempo picchia Allerta piene
Le forti piogge e lo scioglimento della neve per l’innalzamento delle temperature hanno causato non pochi danni a tutta la regione nelle ultime ore e si teme per le piene dei fiumi. Allagamenti, smottamenti, frane (fra cui una a Castiglione de’ Pepoli) e la tracimazione della diga di Ridracoli sull’Appennino forlivese sono solo alcuni dei fenomeni che hanno flagellato il territorio. Mentre il Po si è già innalzato di oltre 3 metri.
Un fine settimana di allerta meteo causato dal rialzo delle temperature dei giorni scorsi che hanno sciolto rapidamente la neve che si era accumulata in montagna, provocando portate idriche dei fiumi preoccupanti, frane e smottamenti.
In provincia di Bologna è stato il caso di Castiglione dei Pepoli dove in via Fiera, a monte della strada provinciale 62 ieri mattina ci sono stati allagamenti e smottamenti che hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Per la giornata di oggi l’intensità dell’emergenza in Regione si abbassa, passando da rossa ad arancione: le previsioni segnalano deboli precipitazioni sulla fascia costiera e nell’Appennino centro-orientale, con neve sopra i mille metri. Anche la colonnina di mercurio porterà sia minime che massime in diminuzione. Fino alla mezzanotte restano osservati speciali i fiumi Enza, Secchia, Panaro e Reno, soprattutto nelle sezioni montane, comportando la chiusura di alcuni ponti: l’allerta arancione per criticità idrauliche riguarderà in queste ore le pianure bolognesi, modenesi e reggiane; l’area di rischio gialla è invece riferita per piene e frane alla montagna bolognese, romagnola, emiliano-centrale e piacentino parmense. L’agenzia regionale della Protezione civile che nelle ultime ore le segnalazioni per smottamenti sono arrivate nel parmense, nel modenese e sui rilievi del bolognese. Nelle zone montane interessate dal parziale scioglimento della neve presente sono possibili fenomeni franosi su versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili.
Ieri a Frassinoro (Modena), in un tratto della strada provinciale 32 in località Madonna di Pietravolta c’è stata una frana. Inoltre a causa della piena del Panaro la Provincia di Modena ha chiuso il ponte vecchio di Navicello, lungo la diramazione della provinciale 255 Nonantolana, a scopo precauzionale. La grande portata d’acqua dei fiumi ha anche causato la tracimazione dal culmine della diga di Ridracoli, sull’alto Appennino forlivese. Lo spettacolare fenomeno ha visto diverse centinaia di metri cubi d’acqua precipitare ogni secondo, dando vita a una cascata artificiale alta 104 metri. Il lago alle spalle della diga ha infatti raggiunto e superato quota 557 metri, il massimo livello di contenimento dell’invaso. Coldiretti Emilia-Romagna già in mattina aveva rilevato che il livello del fiume Po si era alzato di quasi 3,5 metri: un dato emerso dal monitoraggio del livello idrometrico a Boretto (Reggio Emilia). «La situazione del più grande fiume italiano — sottolinea Coldiretti regionale — è rappresentativa dello stato dei corsi d’acqua che si gonfiano per le piogge e lo scioglimento della neve. Provocando danni nazionali per 14 miliardi di euro in un decennio tra cali della produzione agricola e danni alle strutture e infrastrutture nelle campagne».