Corriere di Bologna

Sfida Sinisa: questa Juve si può battere

A mezzogiorn­o l’anticipo a Torino. «Anche loro sbagliano alcune partite»

- Mossini

«Torino è una bella città ma noi non andremo in gita».

In questa battuta di Sinisa Mihajlovic alla vigilia di Juventus-Bologna, in programma oggi alle 12.30, c’è tutta la voglia dei rossoblù di dare continuità al successo contro il Verona, che ha chiuso una striscia di otto gare senza vittoria. «Noi andremo per vincere, sono fiducioso e cerco sempre di trasmetter­lo ai ragazzi: dobbiamo crederci», perché «quest’anno anche alla Juve capitare di sbagliare le partite»

«Torino è una bella città ma noi non andremo in gita». In questa battuta di Sinisa Mihajlovic alla vigilia di Juventus-Bologna, in programma oggi alle 12.30, c’è tutta la voglia dei rossoblù di dare continuità al successo contro il Verona, che ha chiuso una striscia di otto gare senza vittoria. Il serbo si compiace del livello degli allenament­i settimanal­i e indica alla squadra la via da seguire: «In questo campionato strano succede anche alla Juventus di sbagliare la partita più volte rispetto al passato, ma restano la squadra da battere, con grandissim­i giocatori. Noi andremo per vincere, sono fiducioso e cerco sempre di trasmetter­lo ai ragazzi: dobbiamo crederci, l’ho detto alla squadra fin da inizio settimana».

I bianconeri sono usciti decisament­e rinfrancat­i dalla vittoria di metà settimana in Supercoppa contro il Napoli,

” Pirlo? Gli ho svelato tutti i miei segreti a Coverciano, dovrò cambiare qualcosa Ma le punizioni le tiravo meglio io Arnautovic mi piace

ma in campionato il terreno da recuperare è tanto. Pirlo cerca i tre punti e Sinisa lo stuzzica, tornando anche sul record delle 28 reti a testa su punizione: «Le punizioni le battevo meglio io, penso lo direbbe anche Andrea. Ha quasi 200 partite in più, una delle sue è una mezza autorete diventata gol perché è italiano. La lezione in estate a Coverciano? Pirlo mi mandò un messaggio per dirmi che fu bellissima, ora lui sa quasi tutti i nostri segreti. Io sono uno sincero e in quell’occasione ho raccontato tutto quello che faccio, quindi dovrò cambiare qualcosa».

Sulla formazione c’è un dubbio in attacco (Palacio e Barrow insieme dall’inizio o solo uno dei due, con Vignato più che Sansone a sinistra) e uno dietro, se schierare Tomiyasu centrale o metterlo a destra sulle tracce di Ronaldo. Sinisa invita a «lavorare sui dettagli senza perdere identità», sottolinea­ndo la vittoria della Primavera ad Empoli firmata dagli ex aggregati Vergani e Rabbi e lo spirito di gruppo evidenziat­o dal fatto che anche gli acciaccati Medel e Mbaye andranno a Torino. Il serbo è sereno, cita perfino Che Guevara («non si torna indietro neanche per prendere la rincorsa») e quando si parla dei suoi precedenti con la Juventus usa l’ironia. «Mi hanno esonerato due volte dopo aver perso con la Juve — ricorda Mihajlovic — al Torino e al Milan. Se cacciano tutti quelli che perdono con la Juventus, non si salva un allenatore in Italia. Speriamo di non perdere questa e, nel caso, di non essere esonerato». Ovviamente la questione non si pone e per caricare di più i suoi ragazzi il tecnico sottolinea quanto «battere la Juve sia molto più bello, una grande soddisfazi­one sul piano profession­ale». Si torna anche sul passato e a quel punto Sinisa un po’ di pepe sulla sfida lo mette: «Tanti anni fa, con un’altra dirigenza, la Juve qualche impiccio l’ha fatto anche se gente come Moggi, Giraudo e Bettega sapeva di calcio e non aveva bisogno di farlo. Alla nuova dirigenza che vuoi dire? Nove scudetti, un modello di organizzaz­ione da seguire».

La chiusura è per il capitolo Marko Arnautovic, sogno di mercato che i rossoblù stanno cercando di realizzare. Il tecnico non si sottrae, sottolinea­ndo le origini serbe del trentunenn­e austriaco: «Non parlo di giocatori che non alleno, però posso dire che mi piace perché viene dalle mie parti. Quindi è bravo per forza». È difficile, certo, ma il Bologna ci prova. Come oggi a Torino.

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