«No alla profilassi per chi ha avuto il virus»
L’infettivologa Mussini: «Il siero Sputnik V? Fiducia nel vaglio dell’Ema»
«Il vaccino è arrivato con una rapidità inimmaginabile, però io ho detto dall’inizio che per produrre tutte queste dosi sarebbe servito del lavoro». Di fronte ai ritardi nelle forniture del vaccino di Pfizer e a quelli già preannunciati anche da AstraZeneca, la professoressa Cristina Mussini, direttrice del reparto di Malattie infettive del Policlinico di Modena e docente Unimore, esorta ad «avere un attimo di pazienza». Quanto alla possibilità che nel nostro Paese venga utilizzato il siero anti Covid russo Sputnik V, l’infettivologa invita a «stare tranquilli» riponendo fiducia nel vaglio dell’Ema, l’agenzia europea per i medicinali.
Professoressa, la comunità scientifica ha espresso dei dubbi sul vaccino russo.
«La comunità scientifica in Ema è ampiamente rappresentata, quindi la decisione viene presa sulla base del parere di esperti. All’Ema vanno presentati pacchi di documentazione, tant’è che il vaccino di AstraZeneca non è ancora stato approvato. L’intento delle agenzie regolatorie è proteggere le persone, certo non metterle a rischio».
A proposito del siero di AstraZeneca, come mai non è partita la sperimentazione di fase 3?
«Potrebbe partire al più presto in Italia: inizieremo quando arriverà l’ok dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco, ndr). Bisogna che le persone capiscano che tutti stanno lavorando per il bene comune».
Meglio vaccinare un minor numero di persone somministrando la seconda dose nei tempi previsti o usare le dosi disponibili per quanta più gente possibile, posticipando il richiamo?
«Secondo me bisognerebbe non vaccinare quelli che hanno avuto il Covid, perché stanno emergendo sempre più evidenze che, anche se si perdono gli anticorpi, la protezione in qualche modo c’è».
Qual è la situazione negli ospedali a Modena?
«Va un pochino meglio, anche se siamo sempre su numeri importanti, con più di 300 pazienti ricoverati in provincia. Ma non è una sorpresa: abbiamo avuto il picco nelle settimane scorse per via dello shopping natalizio e adesso stiamo vedendo il calo legato alle chiusure durante le feste».