C’è ressa sui bus, le lezioni si accorciano
Aldini-Valeriani, il preside: accordo con Tper per ridurre l’affollamento
C’erano così tanti assembramenti alle fermate dell’autobus che il preside ha dovuto scrivere una circolare dicendo che, per alcune classi, è necessario terminare le lezioni dieci minuti prima. Il compromesso tra sicurezza e istruzione ai tempi del Covid è cosa ardua per i dirigenti scolastici di istituti molto popolosi come le Aldini-Valeriani, dove nei giorni scorsi l’uscita da scuola ha creato qualche affollamento alle fermate e a bordo dei mezzi di Tper, nonostante la presenza degli alunni al 50%..
«Visti gli urgenti accordi presi con Tper per ridurre l’affollamento alle fermate e sui mezzi di trasporto — ha scritto il preside Salvatore Grillo — a partire dal 21 gennaio e fino a comunicazione contraria, tutte le classi che svolgono l’ultima ora di lezione nelle aule del piano terra (compresi laaboratori e officine) e del primo piano, termineranno le lezioni dieci minuti prima, alle 12,30 oppure alle 13,2o». Un modo per evitare che gli alunni escano tutti insieme e che il problema si riversi poi sui mezzi di trasporto. «Eravamo già d’accordo con Tper in questo senso — spiega Grillo —, i bus arrivano all’orario concordato, eravamo stati noi a non aver calcolato bene le uscite scaglionate e abbiamo riparato. Essendo distante l’istituto dalla fermata del bus, i ragazzi vanno a piedi, si fermano, si assembrano».
Che le scuole siano sottoposte a uno sforzo organizzativo senza pari è cosa nota e sono in molti che non vogliomodenesi no nemmeno il rientro al 50%. A Modena un gruppo di studenti del liceo scientifico Sigonio ha scritto una lettera al presidente della Regione Stefano Bonaccini e alla società di trasporto Seta per chiedere di andare in presenza, solo quando ci saranno le condizioni di sicurezza. «Sui mezzi — lamentano i liceali — la capienza al massimo del 50% non è assolutamente rispettata e siamo stipati gli uni sugli altri. I provvedimenti sono stati presi a parole, ma nessuno vigila sulla loro esecuzione e ci sentiamo presi in giro». Nella lettera inviata a viale Aldo Moro e alla ministra all’Istruzione Lucia Azzolina, firmata da tutti i rappresentanti di istituto di Modena, è stato anche allegato l’esito di un sondaggio fatto fra gli studenti: «Su 20.000 studenti — spiega Emanuele Bruno del liceo Sigonio — 16.000 non si sentono sicuri a tornare a scuola».
Sul fronte opposto, però, c’è Priorità alla Scuola che domani sarà in presidio davanti all’Ufficio scolastico regionale con i Cobas. «Dopo le mobilitazioni e la vittoria della scorsa settimana — scrive il movimento — anche a scuole aperte prosegue la nostra lotta per una scuola pubblica migliore. Chiederemo di potenziare nell’immediato le misure necessarie per proseguire in presenza l’anno scolastico in corso, come il potenziamento dei trasporti e del personale preposto a evitare gli assembramenti a uno screening periodico della popolazione scolastica fino all’inserimento dei docenti fragili e over 55 tra le categorie con accesso prioritario al vaccino».
Il dirigente ha disposto il «taglio» per chi ha l’ultima ora a piano terra e al primo piano
Il movimento domani sarà in presidio davanti all’Ufficio scolastico regionale con i Cobas