Corriere di Bologna

C’è ressa sui bus, le lezioni si accorciano

Aldini-Valeriani, il preside: accordo con Tper per ridurre l’affollamen­to

- Daniela Corneo daniela.corneo@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

C’erano così tanti assembrame­nti alle fermate dell’autobus che il preside ha dovuto scrivere una circolare dicendo che, per alcune classi, è necessario terminare le lezioni dieci minuti prima. Il compromess­o tra sicurezza e istruzione ai tempi del Covid è cosa ardua per i dirigenti scolastici di istituti molto popolosi come le Aldini-Valeriani, dove nei giorni scorsi l’uscita da scuola ha creato qualche affollamen­to alle fermate e a bordo dei mezzi di Tper, nonostante la presenza degli alunni al 50%..

«Visti gli urgenti accordi presi con Tper per ridurre l’affollamen­to alle fermate e sui mezzi di trasporto — ha scritto il preside Salvatore Grillo — a partire dal 21 gennaio e fino a comunicazi­one contraria, tutte le classi che svolgono l’ultima ora di lezione nelle aule del piano terra (compresi laaborator­i e officine) e del primo piano, termineran­no le lezioni dieci minuti prima, alle 12,30 oppure alle 13,2o». Un modo per evitare che gli alunni escano tutti insieme e che il problema si riversi poi sui mezzi di trasporto. «Eravamo già d’accordo con Tper in questo senso — spiega Grillo —, i bus arrivano all’orario concordato, eravamo stati noi a non aver calcolato bene le uscite scaglionat­e e abbiamo riparato. Essendo distante l’istituto dalla fermata del bus, i ragazzi vanno a piedi, si fermano, si assembrano».

Che le scuole siano sottoposte a uno sforzo organizzat­ivo senza pari è cosa nota e sono in molti che non vogliomode­nesi no nemmeno il rientro al 50%. A Modena un gruppo di studenti del liceo scientific­o Sigonio ha scritto una lettera al presidente della Regione Stefano Bonaccini e alla società di trasporto Seta per chiedere di andare in presenza, solo quando ci saranno le condizioni di sicurezza. «Sui mezzi — lamentano i liceali — la capienza al massimo del 50% non è assolutame­nte rispettata e siamo stipati gli uni sugli altri. I provvedime­nti sono stati presi a parole, ma nessuno vigila sulla loro esecuzione e ci sentiamo presi in giro». Nella lettera inviata a viale Aldo Moro e alla ministra all’Istruzione Lucia Azzolina, firmata da tutti i rappresent­anti di istituto di Modena, è stato anche allegato l’esito di un sondaggio fatto fra gli studenti: «Su 20.000 studenti — spiega Emanuele Bruno del liceo Sigonio — 16.000 non si sentono sicuri a tornare a scuola».

Sul fronte opposto, però, c’è Priorità alla Scuola che domani sarà in presidio davanti all’Ufficio scolastico regionale con i Cobas. «Dopo le mobilitazi­oni e la vittoria della scorsa settimana — scrive il movimento — anche a scuole aperte prosegue la nostra lotta per una scuola pubblica migliore. Chiederemo di potenziare nell’immediato le misure necessarie per proseguire in presenza l’anno scolastico in corso, come il potenziame­nto dei trasporti e del personale preposto a evitare gli assembrame­nti a uno screening periodico della popolazion­e scolastica fino all’inseriment­o dei docenti fragili e over 55 tra le categorie con accesso prioritari­o al vaccino».

Il dirigente ha disposto il «taglio» per chi ha l’ultima ora a piano terra e al primo piano

Il movimento domani sarà in presidio davanti all’Ufficio scolastico regionale con i Cobas

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