Corriere di Bologna

Claudia uccisa ai Caraibi. «Era inquieta»

Carpi, il dolore di Anna Lepore: «Non meritava questa fine, voglio giustizia». Il killer pagato 3.000 euro

- Lanzilli

Il telefono di Anna Lepore squilla continuame­nte. Amici, parenti, conoscenti. La comunità di Carpi è sconvolta per quanto accaduto alla sorella Claudia, trovata senza vita in un frigorifer­o a Santo Domingo, isola dove viveva da circa dieci anni. Anna a stento trattiene le lacrime e ora chiede giustizia. Una morte atroce, dai contorni ancora da chiarire, avvenuta in un paese lontano, con il quale ancora non è riuscita a mettersi in contatto attraverso canali ufficiali.

«Stavo facendo fisioterap­ia quando mi è arrivata una chiamata, era un’amica di famiglia che mi ha detto di tornare a casa il prima possibile perché mi voleva parlare di persona. In quel momento ho capito tutto», racconta. «Il corpo di mia sorella è stato trovato mercoledì mattina a Bavaro, nel distretto di Punta Cana, nella parte orientale della Repubblica Dominicana». La donna avrebbe compiuto 59 anni il prossimo 18 marzo. «Non meritava questa fine, io adesso voglio giustizia», continua Anna, che in queste ore sta cercando con difficoltà di mettersi in contatto con l’ambasciata per avere notizie ufficiali sulle indagini e sul rientro della salma in Italia.

Claudia era tornata a Carpi lo scorso giugno e aveva passato l’estate in Italia per poi rientrare nella città caraibica lo scorso settembre. Aveva comprato un terreno dove aveva costruito la sua casa, ma l’intenzione era di rientrare definitiva­mente in Italia, anche per passare del tempo con la madre 81enne. Per l’omicidio è stato arrestato un uomo e, secondo le indagini, come riportato dalla stampa dominicana, il movente sarebbe economico. L’uomo finito in carcere si chiama Antonio Lantigua e ha 46 anni: sarebbe stato ingaggiato da qualcuno per compiere l’omicidio dietro il pagamento di 200mila pesos (equivalent­e a poco meno di tremila euro). Trattenute anche altre due persone, l’immobiliar­ista Jacopo Capasso e Ilaria Benati, la donna modenese con la quale la vittima aveva avviato e gestito il bed&breakfast Villa Corazon nel 2009. Sarebbe stata proprio lei a denunciare la scomparsa dell’ex amica ed ex socia. Dopo alcuni screzi ed incomprens­ioni le due infatti avevano preso strade diverse e Claudia dopo aver lasciato l’albergo aveva acquistato un ristorante in riva al mare, che poi aveva venduto. Pare però che nell’ultimo periodo le due donne, nonostante i dissapori, si fossero riavvicina­te. «Ci siamo sentite dieci giorni fa in videochiam­ata per il giorno del mio compleanno — continua la sorella —. Mentre parlavamo si era alzata e mi faceva vedere le varie stanze che pian piano

I due italiani

La polizia dominicana sospetta di un immobiliar­ista e di una ex socia della vittima

prendevano forma, era felice. Diceva che era riuscita a trovare un pavimento uguale al mio e questo la faceva sentire a casa. Era una brava ragazza, sempre sorridente, cercava solo l’amore. In una delle ultime chiamate mi aveva detto che c’era qualcosa che non andava e che non era tranquilla, era inquieta, ma non ho avuto modo di approfondi­re purtroppo».

Una vicenda terribile, dai contorni ancora poco chiari. Intanto a Carpi la comunità incredula si stringe attorno alla famiglia, che per anni aveva gestito un bar nella città dei Pio, prima che Claudia partisse per la città caraibica, dove ha trovato la morte.

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A Cervia La carpigiana Claudia Lepore (a sinistra) uccisa ai Caraibi qui con sua sorella la scorsa estate in Riviera

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