Extraliscio in missione a Sanremo

quando lo ha visto lo ha ribattezzato lo scienziato pazzo della musica. Sembrava non avere nulla a che fare con il liscio. «In effetti è quel genio folle che porta il liscio fuori di sé», commenta Sgarbi. È anche così che è nato il punk da balera. Per il Festival Extraliscio è una sorpresa a scatola (quasi) chiusa e il consiglio per tutti è non fermarsi all’idea di liscio. Qui si va dalla Morna di Cesaria Evora all’elettronica dei Kraftwerk, passando per i Balcani.

Quanto al testo del brano sanremese, spiega Pacifico, «è una canzone d’amore, di un amore potente». «Sì, ma il testo è letterario. Questa è una canzone sul desiderio e ogni parola ha un senso», gli fa eco Sgarbi. Moreno Conficconi, negativo al Covid dopo un secondo tampone, parla di «alchimia unica che ci fa mettere insieme suoni, parole, mondi apparentemente lontani. Questa musica è un abbraccio non solo per chi balla, ma della terra in cui viviamo». Questo mondo era visibile ai suoi occhi, ma ora la dimensione si dilata. E Davide Toffolo, che nell’album ha anche composto bozzetti, cosa c’entra con Sanremo? «Mi hanno chiesto: tu ci andresti al Festival? Ho risposto: solo se c’è una grande canzone. E questa lo è». Forse il liscio non sarà mai mainstream. Ma alla fine ciò che conte, dice Elisabetta Sgarbi, è che «Extraliscio è un modo di pensare».