Corriere di Bologna

LE BOTTEGHE DELLA TORRE

- Di Fulvio Cammarano

Rubati tre buoi, del valore di 20 mila lire, dalle stalle di sosta in piazza XX Settembre. Due sono stati abbandonat­i in un cortile, il terzo è stato macellato in via del Borgo.

Dalle statistich­e del dazio consumo emerge che, nel 1914, i 149.236 bolognesi si sono divorati 42.098 quintali di carne bovina, 24.442 di carne suina, 18.899 di uova, oltre a 14.000 vitelli, 772.553 polli, 37.067 ovini, 652 equini. Nel 1920, i bolognesi sono diventati 155.547 e hanno consumato 35.000 quintali di bovini, 11.623 di suini, 22.125 di uova. I vitelli macellati sono stati 7.589, 1.088238 polli, 45.401 ovini, 1.568 equini. Per quanto riguarda il vino i petroniani nel 1914 ne hanno bevuto 203.588 ettolitri, mentre nel 1920, 245.840.

Un tratto di via Mazzini, quello che va dalle Due Torri a via Guerrazzi, è da tempo preso di mira dai ladri. Zona centraliss­ima, ma, secondo i giornali, «infestata di notte dai malandrini in attesa di aggredire i passanti per derubarli». Porto franco per i delinquent­i a causa della scarsa illuminazi­one e della scarsa sorveglian­za da parte della P.S.

Dopo molti anni, tornano le botteghe nella base della Torre degli Asinelli. La ditta Candini, nota azienda di stoffe con sede in Palazzo Ronzani, ha deciso di trasferirs­i in quel luogo molto particolar­e superando notevoli difficoltà tecniche e artistiche. I lavori di adattament­o sono stati seguiti dall’ing. Corsini, intendente ai monumenti nazionali, e degli ingegneri Zucchini e Bedetti dell’ufficio edilizio.

In una sala in via Zamboni 32 si riuniscono gli insegnanti delle medie emiliane per trattare del problema economico. Si constata che il bilancio della Pubblica Istruzione è il più striminzit­o, nonostante tutti ripetano che la rinascita dell’Italia dipende dal sapere e dalla scuola.

La Lega Commessi e Impiegati delle Mercerie ha comunicato all’Associazio­ne Industrial­i di rinunciare all’aumento trimestral­e di competenza, in consideraz­ione della crisi del settore. Gli industrial­i hanno risposto compiacend­osi di una decisione che dimostra come i dipendenti siano consapevol­i della crisi in atto.

Da molte settimane, ogni sabato, le squadre fasciste si muovono nella provincia per colpire le leghe e le sedi delle cooperativ­e, aggredendo i sindacalis­ti. Il 5 marzo sono stati bastonati i capilega di Altedo, Monte San Pietro, Praduro e Sasso.

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