Imbarcata Effe Contro Milano non c’è partita: finisce 98-72 L’Aquila travolta dalle triple di Punter e soci Dalmonte: «Cancellare subito questo ko»
La Effe parte malissimo e viene travolta dalle triple dell’Olimpia: finisce 98-72 Banks massacrato da Punter, bocciati Baldasso, Whiters e Saunders. Si salva solo Hunt
Asfaltata nei primi due minuti di partita, non pervenuta la Fortitudo al Forum. Scherzata da una Milano gigantesca, l’Aquila che torna per una domenica quella di novembre, difensivamente inguardabile, anche se quando Sacchetti prendeva trentelli da Bamberg in casa era una cosa, farsi triturare da questa Olimpia è un’altra.
Annichilita da un’Armani mostruosa, battuti un paio di record (stagionale in serie A e societario) per triple segnate, 21 in tutto (su 31), con nove uomini diversi a segno, una vendemmia come se ne vedono di rado.
Avrebbe sbriciolato chiunque, una Milano così, ma resta lo stesso la brutta figura. Con numeri impietosi, -33 di massimo scarto, alla fine di un interminabile garbage time, la sensazione di impotenza, di abissale inferiorità. Di fronte a un’avversaria che non ha nessun bisogno di scomodare i suoi big: fuori Hines e Delaney (oltre che Brooks, LeDay ed Evans), solo 16’ in campo Rodriguez. Basta Kevin Punter, 15 punti con 5/5 in azione nei primi 8’ giocati (chiuderà con 25 in 21’ e 6/7 da tre) a distruggere da solo la difesa Lavoropiù. Poi si sa che le seconde linee —ma forse anche le terze — di Milano sono più forti dei quintetti base di tante altre squadre, e quando hanno spazio sono pure molto motivate. Pioggia di triple a parte, la Effe finisce col subire anche 29 assist, ed i conseguenti 98 punti, tanti per la gestione Dalmonte che si era stabilizzata attorno ai 74 concessi di media.
Il folgorante primo quarto di Milano, 6/6 da tre, 30 punti segnati (a 11), è ovviamente frutto dell’immenso talento dei rossi, ma con la collaborazione di una difesa imbambolata fin dal pronti-via. 10-0 dopo poco più di 2’ e rapida progressione verso lo sprofondo, -19 a fine primo quarto, quando la partita è chiaramente già finita, anche se resta da spulciarne i numeri, davvero fuori dall’ordinario.
Il bombardamento infatti va avanti con le prime 9 bordate a bersaglio, buffo che sia Datome, che dall’arco ha il 58% in stagione e domina la specialità in campionato, a sbagliare il colpo del dieci su dieci che sarebbe stato storico. All’intervallo l’Armani gira comunque a 12/15 da tre e tocca già il +28, seguito a inizio ripresa, meglio tardi che mai, da uno 0-10 esterno. Sono i migliori 5 minuti biancoblù della serata, facilmente chiusi da 8 punti in fila di Roll, seconda punta di serata per Messina (comunque sempre l’uomo di Banks) per girare la terza boa con un irreale 17/21 da tre. Si gioca di niente
ormai da un pezzo, ma nemmeno nel quarto la Effe riesce a mettere assieme qualcosa di guardabile, anzi scende ancora più giù, col 92-59 come momento più umiliante del calvario.
Era la decima in campionato di Dalmonte, che ora è 6-4, ma in classifica ha sempre tre squadre dietro ed un rassicurante +4 con scontro diretto su Varese. C’è di che stare ancora abbastanza tranquilli in chiave salvezza, perdere a Milano ci sta, il come importa relativamente, anche se la zona playoff si è allontanata un po. Per continuare a inseguirla, più indicata la prossima, con Brindisi domenica a Casalecchio. Magari con un rinforzino, se è vero che l’idea di tesserare il serbo Lazar Lugic, provato in settimana, sembra prendere corpo.