Medici e anziani in fila al Titano per il siero di Putin
È iniziata ieri mattina la profilassi per medici e over 75 con il siero russo. E Salvini: «Ce n’è anche per noi»
Medici, infermieri, over 75. Tutti in fila a San Marino inseguendo l’immunità di gregge grazie ai vaccini russi. «Con lo Sputnik contiamo di arrivare all’immunizzazione entro 3-4 mesi», osserva un medico dell’ospedale di Stato. Non difficile da credersi viste le dimensioni della Repubblica.
«Dobbiamo organizzarci, sono appena arrivate le fiale Pfizer. Vediamo di capire quando andranno scongelate e somministrate e come procedere con lo Sputnik».
Dalle otto del mattino fino al tardo pomeriggio di ieri all’ospedale di San Marino si è respirato un grande fermento. Già dalle prime ore della giornata la campagna di vaccinazione — successiva al «vaccine day» del 25 febbraio — era stata avviata con le prime dosi di siero russo somministrate a medici, infermieri e anziani over 75, le categorie che il governo del Titano ha scelto di immunizzare in via prioritaria. E le parole di uno dei medici responsabili dell’ambulatorio adibito ad hub vaccinale dell’Ospedale di Stato hanno tradito la frenesia del momento. «Giovedì partiamo anche con Pfizer», ha detto rivolto a due infermiere intente a spacchettare le fiale di Sputnik e a estrarre con una siringa le dosi da somministrare ai pazienti, mentre fuori un furgone scaricava 1.170 dosi del vaccino Pfizer Biontech che il governo ha acquistato dall’Italia arrivate con un ritardo di quasi due mesi. In fila c’erano signore e signori anziani e poi medici e infermieri del personale sanitario residente e qualche frontaliere italiano in carico all’assistenza sanitaria locale (gli unici che possono ricevere il siero russo e in generale essere vaccinati sul Titano). Tutti tranquilli, senza ansie di sorta. Lo Sputnik non fa paura e sono tutti rassicurati anche dalle parole dei primi medici vaccinati lo scorso giovedì, che hanno raccontato di non aver avuto effetti collaterali. Nella prima giornata di vaccinazioni, sono state 240 le dosi somministrate e da giovedì saranno 400 anche grazie all’apertura di un nuovo hub e alle somministrazioni nelle rsa e a domicilio. «Sullo Sputnik, ma non solo — ha detto il direttore sanitario dell’Iss di San Marino Sergio Rabini — vorremmo avviare uno screening per raccogliere dati e trarre tutte le considerazioni del caso, ma va comunque premesso che noi ci siamo affidati a relazioni internazionali di prestigio, come quella della rivista The Lancet che di questo vaccino parla in termini ottimali: 92% di efficacia — meglio di Astrazeneca — e scarsi effetti collaterali».
Con l’arrivo dei vaccini Pfizer si sono visti i primi risultati degli accordi stipulati dal governo sammarinese con l’esecutivo italiano che prevedono l’arrivo di 50.000 dosi di vaccini (quote già fissate). «Entro 3-4 mesi avremo vaccinato il 70 se non l’80 percento della popolazione, soglia necessaria all’immunità di gregge».
Intanto il segretario di Stato alla sanità del Titano Roberto Ciavatta è stato contattato al telefono da Matteo Salvini. «A San Marino — ha detto il leader della Lega — sono disponibili dosi per gli italiani che vivono in zona, si attivino i ministri». Una affermazione che ha spinto Ciavatta a correggere il tiro: «Ho soltanto ribadito che con l’Italia siamo aperti a ogni collaborazione fondata su protocolli bilaterali, ma al momento non c’è nulla in campo». E il Presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi, a rispondere: «No grazie, per vaccini contiamo sul piano regionale».