Corriere di Bologna

Il virus corre come un anno fa A Bologna record di positivi ma è boom in tutta la regione Occhi puntati sugli ospedali

Anche Modena e Reggio preoccupan­o, l’incidenza più alta ogni 100 mila abitanti è a Rimini (da oggi in arancione rinforzato con Cesena e Ravenna)

- Marina Amaduzzi marina.amaduzzi@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Oggi non siamo a novembre scorso, siamo tornati a marzo scorso». Queste parole dell’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini rappresent­ano bene il quadro del contagio da coronaviru­s in Emilia-Romagna. Ogni giorno crescono i nuovi positivi, ieri erano 2.597 in più, e allarmano soprattutt­o quelli record di Bologna, 768 in più nelle ultime 24 ore con una pressione fortissima negli ospedali. La situazione è allarmante, l’arancione scuro in cui si trovano i territori di Bologna e Imola e da oggi Ravenna, Rimini e Cesena, potrebbe estendersi nelle prossime ore anche a Modena e a Reggio Emilia, anche se non è escluso un passaggio a breve in zona rossa. Donini non esclude niente. «La situazione va monitorata ora per ora — assicura — perché quando sarà il momento faremo una valutazion­e insieme al ministero, rispetto anche alla pressione sui reparti ospedalier­i».

La pressione su Bologna è alta. In una settimana sono schizzati in alto i nuovi positivi (ieri 768, +200 rispetto a lunedì scorso) e i gli ospedali hanno registrato quasi 200 ricoverati per Covid in più. «L’Rt è di 1,34, simile a quello di ieri (domenica, ndr), ma registriam­o il record di nuovi casi, siamo vicini agli 800, la situazione è complessa — spiega il direttore generale dell’Ausl Paolo Bordon —, stiamo vivendo una fase vicino a quella di inizio pandemia, come la primavera di un anno fa. Siamo tornati a quel tragico inizio film». Da giorni i vertici della sanità bolognese cercano nuovi posti letto da convertire al Covid, una complessa scacchiera tra gli ospedali dell’Ausl, il Sant’Orsola e il privato accreditat­o. Ieri i letti disponibil­i erano 929, di cui 885 occupati da pazienti. «Dall’11 febbraio il Sant’Orsola ha raddoppiat­o i letti destinati ai pazienti positivi, passando da 110 agli oltre 255 di oggi, destinati a crescere, come degenza ordinaria — spiega la direttrice generale del policlinic­o Chiara Gibertoni —, poi tra terapia intensiva e sub-intensiva siamo passati da circa 40 a quasi 60. Dalla settimana scorsa abbiamo ridotto dal 50% l’attività chirurgica programmat­a per questa settimana, tutto questo in un contesto in cui l’ospedale è ormai sotto pressione da un anno, c’è molta stanchezza e preoccupaz­ione».

Se Bologna è messa male, il resto della regione non sta molto meglio. Nella settimana dal 22 al 28 febbraio l’incidenza di nuovi casi è di 346 contagi su 100.000 abitanti. Per vedere un dato così alto, e tra l’altro con tendenza alla crescita, bisogna andare a quello raggiunto nelle settimane di fine novembre (picco della cosiddetta seconda ondata): 384 del 9-15 novembre, 386 16-22 novembre, 343 2329 novembre. A livello regionale nelle settimana 8-14 febbraio l’incidenza era di 242 casi per 100mila abitanti, mentre nella settimana 15-21 febbraio era di 288. Quanto alle singole province, il dato settimanal­e (22-28 febbraio) più alto è quello della provincia di Rimini con un’incidenza di 466 casi. Segue l’area metropolit­ana di Bologna con un’incidenza di 434 nell’ultima settimana (era 355 nella settimana 15-21 febbraio, 270 per 8-14 febbraio). Il distretto di Bologna da solo ha un’incidenza di 421 (322 nella settimana 15-21 febbraio, 236 per 8-14 febbraio) e quello imolese di ben 513 (461 nella settimana 15-21 febbraio, 399 per 8-14 febbraio). Seguono la provincia di Modena (incidenza a 388 per 22-28 febbraio); Forlì-Cesena (385, con distretto di Forlì a 295, Cesena a 464); Ravenna (367), Reggio (301), Ferrara (228), Parma (204), Piacenza (155).

Ieri i nuovi positivi sono stati come detto 2.597, di cui (Bologna a parte) 533 a Modena, 270 a Reggio Emilia, 117 a Imola.Purtroppo ci sono 23 nuovi decessi (tra cui una donna di 84 anni a Bologna). Altro segnale chiaro della situazione è il dato sui ricoveri: ce ne sono stati 129 in più in 24 ore, di cui 9 nelle terapie intensive (236 pazienti) e 120 negli altri reparti Covid (2.375 pazienti). Sono numeri che parlano da soli.

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