Nasce la Fondazione Marchesini Act Per ricostruire, dopo la pandemia
Aiuti concreti per l’emergenza sanitaria e per i giovani lavoratori
Impresa e solidarietà. Con le tre parole d’ordine «avanguardia, cultura e territorio», che compongono l’acronimo che accompagna il nome di famiglia, si è costituita la Fondazione Marchesini Act, che da Pianoro, dove ha sede lo storico gruppo leader nella fornitura di macchine per il confezionamento di prodotti farmaceutici e cosmetici, si dà l’urgente obiettivo di fare la propria parte nella ricostruzione post-pandemia.
A raccontare i primi passi della neonata fondazione è la presidente Valentina Marchesini, che di Marchesini Group è la responsabile risorse umane, e che in questa nuova avventura sarà affiancata operativamente dal neodirettore Fabio Sabatini. «Andando a riprendere tutte le attività di solidarietà che la nostra azienda ha sempre messo in campo — annuncia Marchesini — abbiamo deciso di rendere realtà una idea che avevamo in pancia già da qualche anno e che la pandemia ha accelerato. In particolare, spingeremo l’acceleratore per aiutare ulteriormente alcune realtà che riteniamo più vicine alle fasce fragili della popolazione». Come l’Antoniano e la Caritas, che con le loro mense provvedono a garantire i bisogni di prima necessità, o la onlus Bimbo Tu, l’associazione che supporta le famiglie dei bambini colpiti da malattie del sistema nervoso centrale e i tumori solidi. Ma non è tutto.
«Uno dei progetti più ambiziosi che desideriamo mettere in atto — prosegue— sarà la ristrutturazione della casa del fondatore di Marchesini Group, mio nonno Massimo Marchesini, per trasformarla nella sede della fondazione ma anche in una struttura di “cohousing” destinata a giovani lavoratori che necessitano di supporto tramite affitti calmierati e utilizzo di ambienti condivisi». Uno spazio di oltre 1.000 metri quadri che la famiglia Marchesini spera di adeguare al più presto. Già definito anche il valore dello sforzo economico con cui si partirà: «Abbiamo accantonato un plafond da 500 mila euro — precisa Marchesini — e visto il difficile momento ci aspettiamo molte richieste a cui proveremo a dare una risposta: sentiamo forte l’esigenza di esserci, non solo sulle emergenze primarie ma anche sulla cultura tecnica che abbiamo sempre avuto a cuore». Uno sguardo sul futuro del lavoro, insomma, nella speranza di coinvolgere come partner la Fondazione Guglielmo Marconi, «che non è solo un luogo affascinante ma anche un luogo che racconta la nostra storia attraverso le gesta del più grande inventore del nostro territorio».
Dopo l’entrata in vigore del Runts, che è il registro unico nazionale del terzo settore, la fondazione sarà attiva nell’erogazione dei contributi, con la denominazione di Ente del terzo settore (Ets). Vista l’emergenza in corso, per il 2021 le donazioni si concentreranno sul sociale. Valentina Marchesini sarà affiancata negli organi direttivi dalla sorella Gaia e dal cugino Matteo Marchesini. Tutti di famiglia i soci: Maurizio e Marco Marchesini, con le rispettive mogli, e Michelangelo Marchesini. «Con questa fondazione, vogliamo dare un cappello istituzionale a una serie di iniziative di solidarietà che nel corso degli anni sono diventate per noi sempre più cospicue e rilevanti — conclude Maurizio Marchesini, presidente di Marchesini Group e vice presidente per le filiere e le medie imprese di Confindustria nazionale — stiamo attraversando la più grande crisi dal dopoguerra, alla fine dell’emergenza pandemica saranno in tanti a chiedere aiuto».