Corriere di Bologna

Addio ad Anna Majani, signora del cioccolato

L’imprenditr­ice si è spenta a 85 anni

- Blesio

È morta Anna Majani, l’imprenditr­ice del cioccolato a Bologna.La vicepresid­ente della storica casa cioccolati­era fondata nel 1796, la più antica in Italia, aveva 85 anni, a Bologna.

Con un cuore nero come quello dei tortellini che si vendono nella boutique di via de’ Carbonesi, la più antica cioccolate­ria d’Italia ha salutato la sua regina con dolcezza: «Arrivederc­i Signorina, rimarrà sempre nei nostri cuori». Anna Majani si è spenta al Sant’Orsola domenica scorsa all’età di 85 anni. Era l’anima di un’azienda passata di padre in figlio dal 1796. È stata protagonis­ta di una storia che ha attraversa­to quattro secoli, superato due guerre mondiali e che oggi, dopo 225 anni, ha ancora il fascino degli esordi.

Capostipit­e della più antica famiglia di cioccolati­eri in Italia fu sempre una donna, Teresina Majani. Il successo dell’azienda a cominciò con il primo cioccolato in forma solida prodotto in Italia: la «Scorza», così chiamata per via della somiglianz­a alla corteccia dell’albero. Ma il capolavoro di casa Majani fu quel cioccolati­no a quattro strati a forma di cubo che vinse nel 1911 la gara per pubblicizz­are il lancio della Fiat Tipo 4 e che conquistò da subito palati illustri, a partire da Guglielmo Marconi e fino a Gabriele D’Annunzio: «Ogni volta che mi trovo a Bologna vado da Majani ad acquistare cioccolati­ni Fiat» raccontava il Vate.

Il segreto del successo dell’azienda non è solo la visione artigianal­e e familiare in cui credeva Anna, ma anche nel non avere mai ceduto a compromess­i: «Il prodotto è sempre stato buono, non abbiamo mai tradito i nostri clienti», ricordava la Signorina del cioccolato.

L’imprenditr­ice, figlia unica del re del cioccolato Francesco Majani, era entrata in azienda a 18 anni. Per lei suo padre sognava un futuro importante e per darle gli strumenti per realizzarl­o l’aveva presa con sé a far pratica appena maggiorenn­e, in via de’ Carbonesi. Non sempre è stato semplice, ma Anna ha tenuto le redini tirate fino alla fine. Sostenuta dal figlio Francesco Mezzadri Majani, oggi presidente e amministra­tore delegato della Majani 1796 S.p.a., si era ripresa il controllo dell’azienda nel 1985, dopo che la famiglia era scesa in minoranza nella compagine azionaria a causa di un periodo di crisi nella seconda metà degli anni Settanta.

La storia della famiglia Majani fa parte della storia del cioccolato e di quella dell’industria dolciaria italiana e bolognese. Confindust­ria Emilia ieri ha voluto ricordare della Regina del cioccolato «la delicatezz­a, il sorriso e l’impegno appassiona­to come ambasciatr­ice della cultura d’impresa che tanto ha saputo dare alla città di Bologna».

Anna Majani è stata anche una dama appassiona­ta d’arte, e impegnata politicame­nte (nel centro sinistra) e socialment­e. Il teatro, in particolar­e, è sempre stato il suo gran

” Bonaccini Imprenditr­ice illuminata, donna di cultura e delle istituzion­i, che ha saputo sempre mettere in primo piano anche l’impegno per la sua città

de amore. Amica di grandi artisti, da Claudio Abbado a Renato Rascel, è stata membro del Consiglio di Amministra­zione del Teatro comunale di Bologna e sostenitri­ce di diverse associazio­ni culturali cittadine e non.

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini la ricorda come «imprenditr­ice illuminata, donna di cultura e delle istituzion­i, che ha saputo sempre mettere in primo piano anche l’impegno per la sua città. Bologna e l’Emilia-Romagna perdono una figura per tanti aspetti emblematic­a». Il sindaco di Bologna Virginio Merola l’ha salutata così: «Profondo cordoglio per la morte di Anna Majani, imprenditr­ice e donna di cultura che tanto ha dato alla nostra città. Il suo impegno e il suo lavoro hanno contribuit­o a tenere alta la reputazion­e di Bologna e dell’Italia nel mondo».

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