Effetto Covid, Comunali d’autunno
Si attende la riunione del Consiglio dei ministri: l’ipotesi è di andare a votare il 10 e l’11 ottobre La pandemia Il virus costringerà a posticipare le Amministrative: a sbloccare la decisione l’attuale quadro epidemiologico e il pericolo varianti
Il Consiglio dei ministri si prepara a rinviare le Amministrative, spostando dopo l’estate anche il voto a Bologna. «Le date dovrebbero essere domenica 10 e lunedì 11 ottobre», confermano diverse fonti da Roma, che concordano nel definire come «ormai sicura» la scelta sul rinvio delle Amministrative. La decisione potrebbe arrivare con un decreto del Consiglio dei ministri, forse già oggi o al massimo la prossima settimana.
Il Consiglio dei ministri, chiamato a certificare la scelta, potrebbe riunirsi già oggi, ma a livello politico la decisione è già presa: il prossimo voto amministrativo è destinato al rinvio anche a Bologna, dove si voterà quasi certamente a inizio ottobre. «Le date dovrebbero essere domenica 10 e lunedì 11 ottobre, anche se tutto è ancora ufficioso», confermano diverse fonti da Roma, che concordano nel definire come «ormai sicura» la scelta sul rinvio delle Amministrative (come per le Regionali in Calabria).
A pesare è il nuovo picco di contagi che, complici la diffusione delle nuove varianti più aggressive del Coronavirus, potrebbe portare l’Emilia-Romagna e molte altre regioni in zona rossa già dalla prossima settimana. Impossibile, in una situazione sanitaria in costante peggioramento, immaginare a breve l’avvio di una campagna elettorale in alcune delle principali città italiane: Roma, Milano, Napoli, Torino e, ovviamente, Bologna. La decisione finale spetta al governo Draghi e alle forze politiche che lo sostengono, ma ieri in Parlamento il rinvio del voto era sulla bocca di tutti, con una solidità mai vista prima. E con tanto di date già individuate per le urne: 10 e 11 ottobre.
Quello che manca, adesso, è un decreto legge che ufficializzi il rinvio del voto. Non è escluso che arrivi già dal Consiglio dei ministri di oggi, o comunque all’inizio della prossima settimana. La ragione è semplice: entro giovedì 11 marzo il governo Draghi dovrà comunque disporre per decreto il rinvio del voto per le Regionali in Calabria, finora fissate all’11 aprile. Un voto che il ministero dell’Interno aveva legato alle Amministrative, anche se i due appuntamenti elettorali potrebbero avere alla fine date differenti. Gli uffici elettorali del Viminale hanno già preparato l’istruttoria sul voto e servirà il parere del Cts, ma nessuno dei partiti di governo ha intenzione di mettersi di traverso.
Per il Pd di Bologna il rinvio delle Amministrative si tradurrà nella convocazione della tanto attesa Direzione e nella quasi certa organizzazione delle primarie per la scelta del candidato sindaco, dove i due nomi democratici in campo saranno quelli degli assessori Matteo Lepore e Alberto Aitini. Anche perché, con il voto amministrativo in calendario tra sette mesi, cadrebbe la tesi dei tempi stretti per organizzare le primarie e, con lei, la «necessità» di trovare a tutti i costi quella candidatura unitaria
In sette mesi Il Pd potrebbe indire le primarie e il centrodestra riaprire i giochi
il Pd non è riuscito a trovare nonostante ci provi dalla scorsa estate. Nel centrodestra, invece, il rinvio del voto a ottobre potrebbe riaprire i giochi, finora condotti dalla Lega di Matteo Salvini, desideroso di un «candidato civico».
Sette mesi, nella politica di oggi, sono un’eternità. E non è detto aiuteranno l’imprenditore Fabio Battistini, sceso in campo a dicembre e considerato una delle principali opzioni leghiste. Come se non bastasse la nascita del governo Draghi, con lo strappo romano di Fratelli d’Italia da Lega e Forza Italia, avrà delle conseguenze. Soprattutto ora che il vento dei sondaggi soffia a favore del partito di Giorgia Meloni, trasformatosi di fatto nell’unica vera opposizione a Roma.