Stasera Sinisa va a Sanremo e duetta con Ibra
Sanremo, la serata dell’Emilia-Romagna: apre la Berti poi show Pausini E stasera tocca a Mihajlovic
Stasera il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic sarà a Sanremo per duettare insieme a Ibrahimovic sulle note di «Io vagabondo». Prima però dirigerà l’allenamento dei rossoblù.
Laura The Queen in lacrime. Orietta la Signora della musica italiana che trattiene l’emozione. Cavriago e Solarolo, l’Emilia e la Romagna unite dal palco più difficile. Quello del Teatro Ariston. Il cuore comincia a battere a mille quando Amadeus e Fiorello presentano la prima cantante in gara, ovvero Orietta Berti. «Signore e signori, ora un pezzo di storia alla dodicesima partecipazione in gara». Si sbaglia la presentazione: «Torna dopo 19 anni!». Ci pensa lei a rimetterli a posto, abito blu scintillante con disegno scintillante (conchiglie?) davanti, pendenti scintillanti, tutto creato da Nick Cerioni (lo stesso di Achille Lauro lo scorso anno): «Sono 29 gli anni, non 19!». La commozione è in agguato, ma voce e canzone volano. Se ci fosse stato il pubblico, sarebbe stato probabilmente standing ovation. Come la prima sera per Loredana Berté. Come, poco dopo, con Laura Pausini. Superstar, superospite, catapultata direttamente dalla vittoria del Golden Globe con Io sì, nel film La vita davanti a sé. Fiorello la introduce con un Mama dei Queen italianizzato. The queen è qui. «Ho la lingua a cammello, è finita la saliva, sono emozionata». Canta, si commuove, manda messaggi. Ringrazia Loren per averla recia sa partecipe di un progetto in cui famiglia è dove ci si ama. Un breve momento eterno e anche i palloncini colorati per riempire le tristi poltroncine si sarebbero alzati ad applaudire. È la seconda serata, quella della presenza massicdell’Emilia Romagna a Sanremo. La serata è proseguita con Gaia l’introspettiva. Con Lo Stato Sociale «combat» e i «minuti di silenzio a partire da adesso», cioè la fine della canzone. Gli Extraliscio tra balera e sperimentazione con il mondo in mezzo. Random il rapper gentile. Se poi aggiungiamo Il Volo, un terzo bolognese per il cantante Ignazio Boschetto, che nonostante la dolorosa scomparsa del papà era sul palco a omaggiare il grande Ennio
Morricone insieme a Piero Barone e Gianluca Ginoble, Matteo e Luca Dellai da Cattolica tra le Nuove Proposte (non hanno passato il turno, peccato), se non è una formazione calcistica questa, poco ci manca. E a proposito di calcio, l’attesa continua oggi quando Sinisa Mihajlovic salirà sul palco dell’Ariston per aprire siparietti con l’amico Zlatan Ibrahimovic, ieri assente giustificato causa campionato. Insieme canteranno Io vagabondo, Sinisa ha fatto sapere che canta meglio dell’amico, ma Zlatan a perdere non ci sta mai. Orietta Berti in questo festival frequentato da un considerevole numero di millennial sente maggiormente il compito di rappresentare la tradizione melodica italiana. In un’edizione in cui, stando ai dati auditel di ieri, malgrado la flessione di telespettatori rispetto al 2020 cresce il target 15-24 anni (specie femminile, con un 71% sul pubblico totale, per un complessivo 64% aggiungendo i ragazzi della stessa fascia di età), viene da pensare che i favoriti per la vittoria siano i più giovani. Ma non è detto, si vedrà. Gaia, la giovane artista nata a Guastalla, con il suo Cuore amaro, brano non facile, gioca con l’autobiografia. Anche Lo Stato Sociale gioca. Eccome, se giocano, Lodo e compagni da Bologna. Con Combat Pop ci inchiodano sulle nostre contraddizioni, si fanno beffe a destra e a manca, incluso Amadeus – «Ormai solo Amadeus ha un profilo di coppia» – e se sia critica sociale sincera non è facile dirlo, di certo fanno sempre presa. Come fanno presa gli Extraliscio con Davide Toffolo. Qua in regione li conosciamo da un po’. Per Sanremo potrebbero essere la band che spariglia le carte. Chiude Random e la sua Torno a te, ovvero inquietudini giovanili con messaggio: vivere la vita con l’energia del primo amore.