La corsa all’ultimo taglio (e barba) Poi il sollievo: aperti fino a domani
Parrucchieri e saloni guadagnano qualche giorno di lavoro in più
In dubbio sulla data di chiusura fino all’ora di pranzo di ieri. È stata una giornata surreale per i barbieri e parrucchieri bolognesi, quella di ieri. Con telefoni roventi e appuntamenti da cancellare o anticipare. E saloni che si son comportati fino all’ultimo come se si dovesse abbassare la serranda già oggi.
La conferma scritta nero su bianco di allineare i provvedimenti della zona rossa con il Dpcm del governo di Mario Draghi, lasciando i saloni aperti fino a domani è arrivata, infatti, solo nel tardo pomeriggio, mentre l’ordinanza vera e propria verso le 19. Un epilogo che sa anche un po’ di beffa per un settore che, fra restrizioni, paure, smart working e crollo del turismo, ha visto calare gli incassi in media del 30%.
Caos, rabbia, rassegnazione e l’ennesima giornata trascorsa a sanificare postazioni e strumenti di lavoro. In via d’Azeglio, da Équipe Vittorio, per esempio, la titolare Gea Giordani non ha tempo nemmeno per scambiare due parole: c’è il pienone, con tutte le poltrone occupate. «Distanziate due metri una dall’altra», assicura. La permanenza delle clienti varia al variare dei tempi di posa o dei tagli richiesti, ma a nessuna è permesso di entrare senza prenotazione. «La decisione è stata inaspettata — rivela — ma comprendiamo la situazione».
Felicia Colonna, proprietaria di Donna Giò in via Mazzini, è molto arrabbiata, soprattutto con il sindaco Merola: «Al sindaco che ci voleva far chiudere in anticipo — si sfoga — vorrei proprio far vedere come siamo messi: c’è un vero
” Ci sarà un boom delle parrucchie re ed estetiste che vanno a domicilio senza fattura e senza sicurezza
e proprio assalto e noi, che abbiamo sempre lavorato su appuntamento, dobbiamo dire “no” a tutti». Colonna si trasforma poi in una sarcastica Cassandra: «Lo sapete che cosa succederà ora? Che si agevolerà il lavoro “in nero”. Ci sarà un boom delle parrucchiere e delle estetiste che operano a domicilio senza fattura e, purtroppo, senza lo stesso accurato rispetto dei protocolli che garantiamo noi che, fra una cliente e l’altra, sanifichiamo tutto».
Vincenzo Castrovilli, titolare dell’omonimo salone di via Brugnoli, ha anticipato tutti i clienti che ha potuto: «Abbiamo riempito l’agenda e resteremo aperti fino alle 21.30 per smaltire anche il lavoro che era già programmato per i prossimi giorni, cercando di soddisfare qualche richiesta in più ma in piena sicurezza. Poi dalla prossima settimana ci prepariamo a dare consigli telefonici su tinte e mantenimento dei tagli».
«Ci hanno avvisato all’ultimo, è un vero caos», tira corto Gerardo Rusolo, da 15 anni alla guida dell’Antica Barberia Marchi, in piazza Cavour dal 1870. «Stasera lavoreremo fino a tardi — conferma —, ma è da un anno che siamo in affanno. Facciamo la barba come detta la vecchia tradizione, serviamo soprattutto professionisti ed impiegati e con l’esplosione del lavoro da remoto e il crollo del turismo abbiamo registrato perdite anche del 50% negli ultimi 12 mesi. Mancava solo questa».