Raoul Casadei ricoverato per Covid Contagi in famiglia
Raoul Casadei è ricoverato. Il re del liscio ha fatto il suo ingresso al reparto Covid dell’ospedale di Cesena Maurizio Bufalini lunedì pomeriggio portando con sé i suoi 83 anni. Le sue condizioni pare non destino preoccupazione ma, vista l’età e un principio di polmonite, il ricovero è stata la scelta più prudente.
«Tosse, febbre alta sono i sintomi che Raoul presentava a cui si è aggiunto un lieve calo nella saturazione dell’ossigeno nel sangue sceso a 91%. A quel punto abbiamo deciso di chiamare i medici per sicurezza, lui non era neanche affaticato ma per prudenza è stato ricoverato». ha spiegato Carolina, la figlia nonché manager dell’Orchestra Casadei. «Raoul sta abbastanza bene — ha aggiunto — è un po’ impaurito, chi non lo sarebbe nella sua situazione? Ovviamente la sua inseparabile pipa l’ha lasciata a casa anzi mi ha anche detto che è da troppo che non la fuma».
Tutta la famiglia Casadei, però deve fare i conti con il Covid. Si tratta di ben 14 persone (compresa la nipotina di nemmeno un anno) raggruppate in cinque famiglie. Tutte, in pratica, sotto lo stesso tetto; un tetto che i Casadei chiamano affettuosamente «il recinto», sulla via di confine tra Cesenatico e Gatteo Mare. Tutti tranne Mirko Casadei che abita nella casa adiacente. L’attuale frontman dell’Orchestra più longeva d’Italia (fu fondata nel 1928 da Secondo Casadei) ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Ma, raggiunto a debita distanza ha detto, in jeans e maglietta blu a maniche corte, di star bene e di essere negativo al Covid.
La voce squillante e serena di Carolina Casadei fa tirare un respiro di sollievo. Raggiunta al telefono ha ripercorso la vicenda:«Sono almeno 10 giorni che dobbiamo affrontare il Covid. Purtroppo una di noi lo ha contratto e, nonostante fossimo stati tutti attenti, si è poi esteso ai componenti della famiglia. Abbiamo sempre prestato la massima attenzione ai sintomi di ognuno perché questo virus è tremendo. Abbiamo accusato tosse e febbre alta ma lo stiamo sopportando. Adesso Raoul è in attesa di un responso e non ha mandato messaggi particolari a chi lo segue, lo farà probabilmente quando lo manderanno a casa, speriamo tra un paio di giorni». Come si vive in questa situazione? «Hai sempre il pensiero che possano comparire altri sintomi — risponde — e c’è sempre la paura che la situazione possa passare da quella di una brutta influenza a qualcosa di più grave».