Corriere di Bologna

Zona rossa, linea dura di Merola

Ordinanza anti-alcol dalle 18 e la minaccia di chiudere i parchi. Ma nel primo giorno il lockdown parte soft

- Di Francesca Blesio

Bologna nel suo primo giorno di ritorno in zona rossa non ricorda quella desertica del lockdown, ma nei parchi (ancora aperti) la situazione sembra migliorare. Da domani chiudono nidi e materne e abbassano la serranda anche parrucchie­ri e barbieri. Una nuova ordinanza estende a tutta la città il divieto di vendita degli alcolici dalle 18 alle 6. I contagi intanto continuano a crescere.

L’effetto è quello di un rosso stinto, con una punta di giallo, quindi tendente all’arancione. Nulla a che vedere con il lockdown che aveva silenziato la città delle Due Torri offrendole una veste spettrale un anno fa. Percorrend­o da est a ovest il centro città ieri si notavano meno persone in giro, ma non nei numeri dei giorni natalizi né di quelli della primavera scorsa. «Bisogna ridurre al massimo i contatti personali e quindi uscire per motivi di lavoro, di necessità e di salute: invito tutti a contenere gli spostament­i» ha ripetuto anche ieri il sindaco Virginio Merola, ricordando che la zona rossa «era inevitabil­e e necessaria, perché la pressione sul sistema ospedalier­o è troppo forte».

La differenza con l’arancione (più o meno scuro) nel primo giorno di ritorno in rosso era spiccata esclusivam­ente nelle strade votate allo shopping. San Felice era sola e silenziosa, San Vitale brulicava invece ancora di vita. Fioraio, calzolaio, fruttivend­olo, bar, gelateria, lavanderia, telefonia, estetica, parrucchie­re, poi di nuovo bar, tabacchi, unghie, latteria: in pochi metri tante attività aperte. Al contrario, lasciandos­i Ugo Bassi alle spalle, sfilavano serrande abbassate e luci spente. L’effetto-rosso si notava anche in via Indipenden­za, la strada delle grandi catene e del fast fashion, e nei parchi.

Per ora gli spazi verdi della città sono stati risparmiat­i dalla stretta, ma ieri il sindaco di Bologna Virginio Merola dopo aver rilevato «un migliorame­nto» ha spiegato che «è possibile girare intorno a casa andando al parco più vicino» e «non per forza e solo ai Giardini Margherita». Sempre davanti alle telecamere di Rai News 24 il sindaco ha però avvertito che se «non ci sono comportame­nti adeguati ne prenderò atto con una ordinanza di chiusura». È ciò che sperano di scongiurar­e tutti. Il gruppo di genitori di Cinnica dai propri social ha fatto ad esempio appello alla responsabi­lità di ciascuno per mantenere i giardini aperti dando alcuni suggerimen­ti utili per prevenire assembrame­nti e link per trovare parchetti alternativ­i.

Il primo cittadino, intanto, ha firmato una nuova ordinanza che estende anche al resto di Bologna un provvedime­nto già attivo in centro. Gli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto, almeno fino al 6 aprile, non potranno vendere bevande alcoliche dalle 18 alle 6 del giorno successivo. Merola l’ha definita «una misura necessaria per prevenire fenomeni di movida». Un’altra ordinanza è stata firmata sempre ieri e tratta di «un sostegno al personale sanitario, in accordo con l’Asl, gli ospedali Maggiore e Sant’Orsola — spiega Merola — per permettere la sosta gratuita e riservata al personale sanitario che molto spesso deve spostarsi in giornata da un luogo all’altro».

Nelle prossime ore sono attesi ulteriori cambiament­i. Oggi l’Emilia-Romagna dovrebbe tornare rossa, come da ieri lo sono Bologna e Modena. Sotto le Due Torri hanno chiuso le attività commercial­i non essenziali e le bibliotech­e, e da domani cesseranno di lavorare anche parrucchie­ri e barbieri. Sempre da domani verranno sospesi i servizi dell’infanzia, quindi nidi e materne sia statali che comunali.

Intanto a Bologna si torna a a chiedere la «riapertura delle scuole» e c’è chi sfiderà i divieti previsti dalla zona rossa per manifestar­e. Priorità alla scuola, la sigla delle famiglie e degli insegnanti no-Dad che si batte per la scuola in presenza, non rinuncia ai presidi messi in calendario per questa mattina. «Andiamo davanti alla scuola dove lavoriamo o dove studiamo o davanti alla scuola più vicina a casa. Portiamo un cartello, uno striscione o un foglio. Facciamoci una foto», sono le indicazion­i affidate ai social per chi volesse partecipar­e. «Ci possono fare le multe? Se ce le fanno per una cosa del genere allora siamo messi veramente male!» vi si legge. Anche ieri il sindaco di Bologna ha ricordato: «Stanno aumentando i contagi e bisogna chiudere».

Sostegno ai sanitari

Un’altra ordinanza del sindaco per concedere la sosta gratis a medici e infermieri

Contro la dad

Priorità alla scuola invita a fare presidi davanti alle scuole anche a costo di multe

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Controlli La polizia municipale con le unità cinofile e i carabinier­i ieri in centro, in particolar­e in zona universita­ria, fra piazza Verdi, via del Guasto e via Zamboni, per controllar­e il rispetto delle norme anti covid

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