Corriere di Bologna

Sinisa contro la Superlega E stasera arriva il Toro

- Di Alessandro Mossini

Sinisa boccia il progetto della Superlega ma pensa di più al match con il Toro.

Dopo le parole di Walter Sabatini, anche Sinisa Mihajlovic si schiera contro la Superlega. Alla vigilia di Bologna-Torino, il tecnico rossoblù ha criticato fortemente la nuova creazione: «È una cosa brutta, il calcio è lo sport più seguito al mondo perché a volte dà ai piccoli la chance di battere i più forti ma con la Superlega non succederà più. I ricchi saranno più ricchi, i poveri più poveri: non è l’idea di sport con cui siamo cresciuti, non mi piace e non la condivido, al pari di tantissimi tifosi che spero si ribellino». Un parere affine a quello di tanti colleghi, compreso il sassolese De Zerbi che ieri ha definito la Superlega «un colpo di Stato». L’affondo di Mihajlovic punta diretto alle tre squadre italiane, ovvero Juventus, Inter e Milan: «Che se ne andassero e facessero il loro campionato, noi giochiamo senza di loro. Se no è come in quella pubblicità, ti piace vincere facile? Il Bologna che prende 20 milioni contro una squadra che ne prende 350. E avrei la stessa opinione anche se allenassi quelle tre: già ora hanno molti più soldi, ma il gap si può ancora colmare. Così la differenza sarebbe enorme, nessuna piccola potrà più vincere lo scudetto o il Leicester non potrà vincere un’altra Premier entrando nella storia. Poi è bello vedere Manchester City-Psg, ma è bello anche vedere il Brest che batte il Psg, per esempio».

Il tecnico serbo, che vinse la Coppa Campioni nel 1991 con la Stella Rossa, tocca anche il tema debiti: «Sicurament­e è una questione di soldi, poi non ho approfondi­to tanto perché dovevo pensare a come fermare Belotti e ho già mal di testa. Ma così diventa tutto falsato. E’ ovvio che la Superlega parte ora perché i club hanno perso soldi senza pubblico, ma Juventus, Inter e Milan quanto sono indebitate». Parole chiare, in attesa magari di un comunicato del club o del commento di Saputo, visto che è in città. Ah, già, ma in tutto questo il patron canadese e Mihajlovic si sono parlati? «Ci parleremo prima che vada via, non va neanche a me di farlo prima della salvezza. Se parli di futuro e poi retrocedi…Magari se battiamo il Torino si può già fare. Comunque ci sarà tempo per tutto: ho due anni di contratto, qui sto bene con tutti ma non ho la palla di vetro e non dipende solo da me, perciò non chiedetemi più se resto. Il mio futuro è questa partita».

Il Torino, dunque. Con Tomiyasu ancora out («è fuori e non si sa quando torna»), con gli elogi per Svanberg («ha anche la testa giusta per diventare un giocatore da big»”) e Soumaoro, ma soprattutt­o con un match-point salvezza contro un’avversaria ostica. «Non porto la squadra in ritiro – conclude Sinisa – ma voglio vincere per arrivare a 40 punti ed essere salvo, poi semmai penseremo ad altri obiettivi. Il Torino è più forte del Bologna, ha una rosa da Europa ma in questo campionato strano è finita là sotto, con Cagliari e Parma: per questo dico che essere rimasti fuori dalla mischia è già tanto e c’è da chiudere un discorso».

I ricchi saranno più ricchi, i poveri più poveri: non è l’idea di sport con cui siamo cresciuti, non mi piace e non la condivido

Ho due anni di contratto, qui sto bene con tutti ma non ho la palla di vetro e non dipende solo da me, perciò non chiedetemi più se resto Il futuro è questo match

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La sfida Il Bologna reduce dalla convincent­e vittoria casalinga contro lo Spezia questa sera sfida il Torino di Nicola per chiudere il discorso salvezza (Lapresse)

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