«Non si può negare l’ambizione di provarci La Champions è il sogno anche di Saputo»
Matteo Brighi, lei ha vissuto la Champions al Chievo e alla Roma. Cosa pensa della Superlega?
«Queste società creano una stortura per provare a tirarsi fuori dai debiti. Così uccidono i campionati nazionali senza pensare che però nascono da lì: non sarebbero diventate quello che sono senza Bologna, Fiorentina o Spezia».
Non crede a una Serie A senza le tre squadre ribelli?
«Ora la partita si sposterà su altri tavoli. Uscire con un comunicato a mezzanotte in cui si fa credere di essere pronti è una mossa d’impatto ma ci sono mille problemi da risolvere. Dagli arbitri al mercato senza dimenticare il settore giovanile: tutte le formazioni under di Juventus, Milan e Inter con chi giocherebbero se la prima squadra fosse bandita dal campionato? La Serie A non può perdere l’appeal di questi club quindi serve un accordo, magari simile a quanto accade nel basket con l’Eurolega».
Che fine farà la magia della Champions?
«Non posso immaginarlo, è un ambiente speciale che compensa tutta la fatica fatta per arrivarci. Penso ai preliminari storici con il Chievo come alla determinazione dell’Atalanta di oggi o al brivido provato con la Roma quando davamo tutto per restare in corsa più possibile. Nella Superlega invece anche l’ultimo del girone prenderebbe il suo cachet e sarebbe sicuro del posto».
Per non parlare dei sogni mai sopiti di club come Bologna e Torino.
«Esatto, due realtà a cui non puoi togliere l’ambizione di provarci. Il Bologna ora punta a fare quel difficile passo in più e per Saputo sentirsi escluso a priori da certi progetti è difficile da digerire».
Il Torino è quasi salvo?
«Non ancora ma ha messo in difficoltà altre squadre che ora devono correre, sono tutte vicine e basta poco per rischiare».
Oggi cosa succederà al Dall’Ara?
“Ci sarà da divertirsi. Il Toro ha qualcosa da perdere ma se la gioca sempre. Il Bologna ha la testa libera e con i suoi talenti può essere ancora più pericoloso».