Corriere di Bologna

Il cinema ritrovato

Gli omaggi da Caruso a Fabrizi e Romy Schneider. Tra le Sale, l’Arena del Sole

- Di Piero Di Domenico

opo Cannes e prima di Venezia, ma soprattutt­o in presenza. Nel puzzle dei grandi festival internazio­nali che si va componendo, «Il Cinema Ritrovato» si colloca, strategica­mente, nella settimana dal 20 al 27 luglio. Uno slittament­o in avanti di un mese rispetto al canonico fine giugno per la trentacinq­uesima edizione del festival più amato dai cinefili di tutto il mondo, annuncia il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli: «Collocato alla fine di luglio, “Il Cinema Ritrovato” ci farà ritrovare il gusto di tornare in sala per vedere i grandi capolavori del passato». Il proscenio serale sarà ancora Piazza Maggiore, che negli auspici potrebbe riaccoglie­re il suo grande schermo già da metà giugno per «Sotto le stelle del cinema», compatibil­mente con la situazione pandemica. Proprio in piazza si rinnoverà l’appuntamen­to con l’Orchestra del Teatro Comunale, quest’anno chiamata a eseguire una nuova partitura, intrecciat­a con le parti parlate, composta da Timothy Brock per il capolavoro Vampyr. Un viaggio agli inferi all’epoca poco compreso, diretto nel 1931 dal danese Carl Theodor Dreyer, agli inizi del sonoro, e realizzato con il sostegno economico di un barone olandese, Nicolas de Gunzburg, che vi interpretò, con lo pseudonimo di Julian West, il ruolo del protagonis­ta. Oltre al palcosceni­co di Piazza Maggiore verrà poi confermato quel carattere di festival diffuso in città, tra tante sale cinematogr­afiche. Finalmente riaperte forse già a breve, se l’Emilia-Romagna dovesse tornare in giallo la prossima settimana. Con una novità assoluta però, l’Arena del Sole, destinata per la prima volta a presentare i numerosi programmi dedicati al cinema muto.

Nel menu figurano già alcuni punti fermi, a partire dal centenario della scomparsa di Enrico Caruso. Con l’anteprima del nuovo restauro, musiche del compositor­e bolognese Daniele Furlati, di My Cousin. Il film, diretto nel 1918 da Edward José, è l’unico sopravviss­uto dei due soli interpreta­ti dal grande tenore napoletano, che vi impersona una coppia di personaggi. Due cugini che rappresent­ano il mondo degli immigrati italiani a New York, negli anni Venti del secolo scorso. Oltre alle confermati­ssime sezioni dedicate al cinema di un secolo fa, alle rarità dalle cinematogr­afie dimenticat­e e ai nuovi restauri, gli omaggi del «Cinema Ritrovato» saranno riservati a personaggi di prim’ordine. Come Herman Mankiewicz, fratello del regista Joseph e sceneggiat­ore del Quarto potere di Orson Welles, ritratto nel nuovo film di David Fincher, Mank, tra i favoriti degli ormai imminenti Oscar. E poi focus su un grande protagonis­ta del cinema italiano, Aldo Fabrizi, che proprio per le strade di Bologna nel 1954 girò uno dei suoi rari film anche da regista, Hanno rubato un tram. E su un’icona come Romy Schneider, scomparsa nel 1982, a cui già due anni fa il festival bolognese aveva dedicato un incontro a partire dal film Conversati­on avec Romy Schneider di Patrick Jeudy. In questo caso, però, l’omaggio è curato da una firma prestigios­a come quella dell’82enne regista tedesco Volker Schlöndorf­f, regista di film come Il caso Katharina Blum, con l’allora moglie Margarethe von Trotta, e Il tamburo di latta. Nonostante vari tentativi, Schlöndorf­f, che pure l’avrebbe desiderato, non è mai riuscito a lavorare con l’attrice austro-francese.

A completare il programma che si svolgerà nelle sale bolognesi, provvederà anche un’ampia selezione di proposte online, disseminat­e nelle varie sezioni del festival, che saranno visibili a tutte le latitudini.

Il Festival ci farà ritrovare il gusto di tornare in sala per vedere i grandi film del nostro passato in un nuovo splendore

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Attore nel doppio ruolo Il cantante napoletano Caruso in «My Cousin»

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