Vaccini, si parte con i genitori dei ragazzi disabili
La novità, dopo tanti Sos, anche per i familiari di minori con gravi patologie. Oltre 400.000 gli immunizzati
Al via le vaccinazioni per i genitori (o tutori o affidatari) di minori patologici estremamente vulnerabili e minori con disabilità gravi che non possono essere immunizzati contro il Covid, perché di età inferiore ai 16 anni. Si aggiungeranno alle persone con disabilità gravi ospiti di strutture, centri diurni e in assistenza domiciliare, e ai patologici estremamente vulnerabili, per i quali le somministrazioni sono già in corso. In maggio sarà la volta dei conviventi delle persone estremamente vulnerabili e degli altri disabili non in struttura o assistenza domiciliare e non ancora contattati, nonché dei loro conviventi o caregiver: tutto dipenderà dalla fornitura di vaccini «prima non è possibile, perché la disponibilità attuale di dosi non lo consente», sottolinea la Regione.
C’era molta attesa da parte dei genitori per poter proteggere i figli con gravi patologie e non possono essere vaccinati per l’età, quindi tra i più a rischio. Queste persone saranno contattate dalle aziende sanitarie o dai centri di riferimento, salvo che per l’Ausl della Romagna nella quale dovranno attivarsi secondo i consueti canali di prenotazione. Gli assessorati alla Sanità e al Welfare della Regione hanno messo a punto le linee guida per immunizzare questo target attraverso un confronto con le associazioni Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) e Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità). Confronto «collaborativo e costruttivo», sottolineano gli assessori regionali Raffaele Donini e Elly Schlein, impegnati a tutelare «chi in questa pandemia ha sofferto doppiamente», cioè «le persone più fragili, più deboli, fisicamente e psichicamente».
Il commissario Francesco Paolo Figliuolo ha sollecitato le Regioni ad accelerare proprio l’immunizzazione delle persone più fragili. Sono state assegnati anche degli obiettivi, giornaliero e settimanale, di dose da somministrare, che per l’Emilia-Romagna sono rispettivamente 22.000 e 154.000. In occasione della sua visita, la regione mise alla prova la macchina organizzativa e si oltrepassò le 30.000 vaccinazioni in un giorno. Attualmente l’andamento dipende dalle dosi disponibili e oscilla attorno alle 20-22.000. Ieri alle 18 erano poco più di 17.000: in giornata sono state anche oltrepassate le 400.000 persone che hanno ricevuto prima e seconda dose. La curva del contagio è in decisa discesa: ieri 740 nuovi casi (128 a Bologna), con un tasso di positività del 2,6%, 89 ricoverati in meno e purtroppo 27 nuovi decessi (7 a Bologna).