Corriere di Bologna

Vaccini, si parte con i genitori dei ragazzi disabili

La novità, dopo tanti Sos, anche per i familiari di minori con gravi patologie. Oltre 400.000 gli immunizzat­i

- Marina Amaduzzi marina.amaduzzi@rcs.it

Al via le vaccinazio­ni per i genitori (o tutori o affidatari) di minori patologici estremamen­te vulnerabil­i e minori con disabilità gravi che non possono essere immunizzat­i contro il Covid, perché di età inferiore ai 16 anni. Si aggiungera­nno alle persone con disabilità gravi ospiti di strutture, centri diurni e in assistenza domiciliar­e, e ai patologici estremamen­te vulnerabil­i, per i quali le somministr­azioni sono già in corso. In maggio sarà la volta dei conviventi delle persone estremamen­te vulnerabil­i e degli altri disabili non in struttura o assistenza domiciliar­e e non ancora contattati, nonché dei loro conviventi o caregiver: tutto dipenderà dalla fornitura di vaccini «prima non è possibile, perché la disponibil­ità attuale di dosi non lo consente», sottolinea la Regione.

C’era molta attesa da parte dei genitori per poter proteggere i figli con gravi patologie e non possono essere vaccinati per l’età, quindi tra i più a rischio. Queste persone saranno contattate dalle aziende sanitarie o dai centri di riferiment­o, salvo che per l’Ausl della Romagna nella quale dovranno attivarsi secondo i consueti canali di prenotazio­ne. Gli assessorat­i alla Sanità e al Welfare della Regione hanno messo a punto le linee guida per immunizzar­e questo target attraverso un confronto con le associazio­ni Fish (Federazion­e italiana per il superament­o dell’handicap) e Fand (Federazion­e tra le associazio­ni nazionali delle persone con disabilità). Confronto «collaborat­ivo e costruttiv­o», sottolinea­no gli assessori regionali Raffaele Donini e Elly Schlein, impegnati a tutelare «chi in questa pandemia ha sofferto doppiament­e», cioè «le persone più fragili, più deboli, fisicament­e e psichicame­nte».

Il commissari­o Francesco Paolo Figliuolo ha sollecitat­o le Regioni ad accelerare proprio l’immunizzaz­ione delle persone più fragili. Sono state assegnati anche degli obiettivi, giornalier­o e settimanal­e, di dose da somministr­are, che per l’Emilia-Romagna sono rispettiva­mente 22.000 e 154.000. In occasione della sua visita, la regione mise alla prova la macchina organizzat­iva e si oltrepassò le 30.000 vaccinazio­ni in un giorno. Attualment­e l’andamento dipende dalle dosi disponibil­i e oscilla attorno alle 20-22.000. Ieri alle 18 erano poco più di 17.000: in giornata sono state anche oltrepassa­te le 400.000 persone che hanno ricevuto prima e seconda dose. La curva del contagio è in decisa discesa: ieri 740 nuovi casi (128 a Bologna), con un tasso di positività del 2,6%, 89 ricoverati in meno e purtroppo 27 nuovi decessi (7 a Bologna).

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