Pilastro, pressing Pd sul prefetto
Il deputato De Maria: «Serve una riunione urgente, altrimenti interpello il Viminale»
Pressing del Pd per il summit in Prefettura sul Pilastro dopo la sparatoria di martedì. «Se necessario sono pronto a sollecitare azioni dal ministero, ma prima è giusto che la questione venga affrontata a livello bolognese», dice il deputato Andrea De Maria, rilanciando la richiesta di Matteo Lepore. L’assessore Alberto Aitini chiede di tenere il Pilastro fuori dalla campagna elettorale: «Non c’è emergenza, ma una situazione di importante criticità. Comune, forze dell’ordine e Acer hanno fatto molto. Il lavoro continua».
«L’idea di una riunione urgente in Prefettura per mettere in campo un’attenzione specifica sulle situazioni di tensione e illegalità che caratterizzano alcuni degli alloggi Acer al Pilastro è giusta. Se necessario sono pronto a sollecitare azioni dal ministero dell’Interno, ma prima di presentare un’interpellanza o avviare un’azione parlamentare è giusto che la questione venga affrontata a livello bolognese». Lo stile è quello istituzionale e dialogante di sempre, ma non per questo il pressing del deputato dem Andrea De Maria è meno netto. Per il Pd il caso Pilastro, dopo la sparatoria di martedì sera, va affrontato in fretta. Coinvolgendo Roma, se necessario, qualora non arrivi presto dalla Prefettura l’attesa convocazione di un incontro, chiesto già mercoledì dall’assessore dem e candidato alle primarie Matteo Lepore. Ma se il tema è entrato nella contesa elettorale, con il centrodestra determi Nell’attesa, nato a cavalcarlo più di altri, c’è chi chiede a tutti un passo indietro: «Fare campagna elettorale sulla pelle cittadini è sempre la cosa peggiore — dice l’assessore alla Sicurezza, Alberto Aitini — e un modo per non risolvere i problemi».
Ieri sera, a 48 ore dalla sparatoria di martedì, a Palazzo d’Accursio non risultava ancora in calendario un appuntamento del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Non è da escludere che proprio il pressing politico abbia innervosito la Prefettura, che non ama essere tirata per la giacchetta, spingendola a prendersi il tempo necessario. L’amministrazione comunale e il Partito democratico restano però determinati ad affrontare in fretta al questione Pilastro, anche per non prestare troppo il fianco al centrodestra in vista delle elezioni. «C’è un tema che riguarda alcune sacche di illegalità, che Acer ha più volte segnalato, su cui credo vada messa un’attenzione particolare per non vanificare i tanti interventi fatti», sottolinea De Maria, pronto a sollecitare un’azione del Viminale se necessario.
A ottobre l’azienda casa di Bologna aveva inviato in Prefettura un dossier di proposte operative dopo un incontro con il prefetto Francesca Ferrandino, ma il presidente di Acer Alessandro Alberani ha spiegato che la cosa non ha avuto seguito nonostante la richiesta di un summit. Tra le richieste di Acer spiccava anche quella di «un presidio continuo e una pressante attività investigativa e di prevenzione» in zona problematiche come il Pilastro o la Bolognina. «Quello che Acer può fare, nei limiti delle proprie competenze tra le quali non rientra l’ordine pubblico, lo ha sempre fatto», ha messo in chiaro ieri Alberani dopo le ultime polemiche politiche.
Da Palazzo d’Accursio l’assessore alla Sicurezza, Alberto Aitini, rifiuta che si parli di emergenza Pilastro: «C’è una situazione di importante criticità legata al tema della droga e dello spaccio di stupefacenti». La nuova caserma dei carabinieri, la cui inaugurazione è prevista a inizio 2022, «non sarà solo un luogo fisico, ma darà la possibilità di fare un lavoro di presidio sul territorio». dice Aitini, bisogna fare tutti la propria parte senza polemiche. «È un fatto che Comune, forze dell’ordine e Acer abbiano lavorato e stiano lavorando. Ma il lavoro non è finito e deve proseguire tenendo insieme la riqualificazione del territorio con il presidio delle forze ordine», sottolinea l’assessore, rivendicando che al Pilastro la situazione non è comunque quella di 20 anni fa: «Ma deve ancora migliorare». Bisogna lavorare con Acer su un rilancio commerciale: «Perché le attività e le vetrine sono un presidio». E la pattuglie aggiuntive chieste dalla Lega? «Possono aiutare, ma non è possibile un presidio fisso in un’area così grande. E sicuramente non risolvono il problema dell’illegalità legata allo spaccio, solo un lavoro di indagine può sradicarla». Anche Aitini aspetta a breve il summit in Prefettura: «È importante, ma non bisogna far passare il messaggio che è una bacchetta magica che risolve i problemi, il lavoro che deve essere costante nel tempo». E la videosorveglianza, chiesta anche da Lepore? «Sono il primo a chiederla, da mesi, ma bisogna stanziare le risorse adeguate».
” Alberani (Acer) Abbiamo sempre fatto ciò che potevamo fare rendendolo noto ai consiglieri di ogni partito