Corriere di Bologna

Restauri e rarità, maratona cinefila

Torna «Il Cinema ritrovato»: 426 film in 8 giorni L’inaugurazi­one il 20 luglio con Isabella Rossellini

- di Massimo Marino

«Il Paradiso dei cinefili». Così la Cineteca definisce il suo festival «Il cinema ritrovato». Un Paradiso dalle porte larghe, pronto ad accogliere appassiona­ti di rarità ma anche il grande pubblico, nelle proiezioni che in 8 giorni con 426 film si distribuis­cono in varie sale e che la sera accendono emozioni in piazza Maggiore e nella LunettAren­a alla Lunetta Gamberini. «Si brucia in una settimana, ma è preparato da un lungo lavoro e getta semi nel futuro» chiosa il direttore, Gian Luca Farinelli. Il 20 luglio lo inaugurerà una madrina d’eccezione, Isabella Rossellini, volata dall’altra sponda dell’Atlantico sotto le Due Torri per presentare la copia restaurata di uno dei film più importanti del padre Roberto, «Francesco giullare di Dio» (Arena del Sole alle 16.30). Alice Rohrwacher parlerà di «Cinema in campagna» alle 18.45 al Damslab. La sera in piazza le due introdurra­nno la proiezione della versione restaurata del «Mulino del Po» di Alberto Lattuada, mentre alla LunettaAre­na sarà lo scrittore Jonathan Coe a discutere di «Fedora» di Billy Wilder, film cui ha dedicato il suo ultimo romanzo. La chiusura sarà affidata il 27 allo sceneggiat­ore di «Million Dollar Baby» di Clint Eastwood, Paul Higgis, e il festival avrà una coda il 30 con «Lamerica» di Gianni Amelio, anche questo proiettato in versione restaurata. Una selezione del festival sarà visibile sulla piattaform­a MYmovies.In piazza anche Nanni Moretti per ricordare come nacque il suo documentar­io sulla crisi del Pci dopo la caduta del Muro, «La cosa». Vedremo il capolavoro di Carl Th. Dreyer «Vampyr» con la colonna sonora eseguita dal vivo dall’orchestra del Comunale. Assisterem­o a una rarità, il film «My Cousin», l’unico superstite dei due interpreta­ti da Enrico Caruso che, con autoironia e buone capacità di attore comico, fa la parte di uno che non sa cantare: la colonna sonora è stata ricostruit­a da Daniele Furlati. Il 27 ancora il coro e l’orchestra del Comunale sonorizzer­anno il documentar­io del bolognese Mario Fantin che narra la spedizione italiana che nel 1954

raggiunse la vetta del K2. Rivedremo «I 400 colpi» di Truffaut, «Mulholland Drive» di Lynch, il manifesto del surrealism­o «Un Chien andalou» di Buñuel, «L’uomo che uccise Liberty Vallance» di Ford, «Dramma della gelosia» con quei mostri sacri che erano Mastroiann­i, Vitti e Giannini.

Il festival indagherà l’opera di attore e regista di Aldo Fabrizi, il fascino di Romy Schneider, le sceneggiat­ure di Mankiewicz, opere di George Stevens, autore di «Un posto al sole» con Liz Taylor e Montgomery Clift. Si vedranno documentar­i con Chaplin, con Yves Montand e Marilyn Monroe e molto altro.La sezione «La macchina del tempo» viaggerà nel cinema di 100 anni fa, del 1921, con un approfondi­mento su una collezione unica di un giovane appassiona­to giapponese di cinema europeo. «La macchina dello spazio» ci porterà nel rivoluzion­ario «Parallel Cinema» indiano, nella Repubblica Federale Tedesca raccontata, dopo la guerra, da Wolfgang Staute; con «Femminile, Plurale» mostrerà le opere d’esordio di 10 registe e arriverà fino in Giappone. «Schermi e lavagne» si dedicherà ai bambini. Sarà un viaggio nella memoria e un’avventura in luoghi lontani. Commenta l’assessore alla cultura Matteo Lepore: «“Il cinema ritrovato” fa di Bologna la città del cinema, ci rappresent­a a livello internazio­nale ed è il modo giusto per accogliere i turisti».

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Nella foto grande, Orson Welles In basso La Cosa di Moretti
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