Meno vaccini, la frenata d’estate
Forniture tagliate, le nuove prenotazioni per le prime dosi saranno fissate solo dopo Ferragosto
Le nuove prenotazioni per il vaccino antiCovid slittano alla seconda metà di agosto. «In ragione delle forniture che avremo — spiega l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini — potremo garantire tutte le seconde dosi e le prime dosi già prenotate, oppure potremmo avere dei problemi anche sulle prime dosi già prenotate». Per questo, afferma l’assessore, «in via cautelativa» l’indicazione è di «non prenotare nuove vaccinazioni nel periodo dall’1 luglio alla seconda metà di agosto». Restano esclusi i 12-19enni sui quali invece la Regione punta con convinzione mentre per gli over 60 le seconde dosi saranno anticipate.
Le nuove prenotazioni per il vaccino anti-Covid slitteranno alla seconda metà di agosto. Questa la decisione della Regione. «In ragione delle forniture che avremo — spiega l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini — potremo garantire tutte le seconde dosi e le prime dosi già prenotate, oppure potremmo avere dei problemi anche sulle prime dosi già prenotate». Per questo, afferma l’assessore, «in via cautelativa» l’indicazione è di «non prenotare nuove vaccinazioni nel periodo dall’1 luglio alla seconda metà di agosto». Restano esclusi i 12-19enni sui quali invece la Regione punta con convinzione mentre per gli over 60 le seconde dosi saranno anticipate come già annunciato nei giorni scorsi. Intanto sono in arrivo al Sant’Orsola le lettere per gli operatori sanitari che rifiutano il vaccino anti-Covid. Si tratta al momento di «poche unità», tre o quattro persone al massimo, per le quali «procederemo secondo le indicazioni della legge, cioè esonerarli e lasciarli sostanzialmente a casa senza la retribuzione», spiega la direttrice generale Chiara Gibertoni. Anche l’Ausl si prepara al pugno duro, in particolare contro 17 operatori che hanno scritto di non volerne proprio sapere del vaccino. Partiamo da chi il vaccino vuole farlo. «Più che uno stop c’è una dilazione delle prenotazioni delle prime dosi — spiega ancora Donini —. Chi si prenota adesso, con questa situazione ancora non chiara sulla fornitura dei vaccini, avrà l’appuntamento a fine agosto. Noi comunque siamo abituati a lavorare con la massima flessibilità, quindi se arrivano le dosi non sarebbe la prima volta che anticipiamo le prenotazioni. Confido molto nella capacità anche della struttura commissariale di farsi carico della situazione e dei problemi che le Regioni rappresenteranno, e poi darci delle risposte». In ogni caso, «per le prime due settimane di luglio andremo avanti con la programmazione del mese, sia con le seconde dosi, che non sono in discussione, sia con le prenotazioni delle prime, speriamo nel frattempo di avere notizie per consentire di potersi vaccinare a tutti quelli che si sono prenotati per la prima dose anche nell’ultima parte di luglio».
Questo discorso non vale come detto per gli over 60, a cui sono somministrati dosi di AstraZeneca e Johnson &Johnson, di cui c’è disponibilità. E non vale per gli studenti tra i 12 e i 19 anni, «che sono la nostra priorità», dice Donini. Per gli over 60 è previsto addirittura l’anticipo della seconda dose, per raggiungere al più presto la copertura necessaria contro la variante Delta. L’Ausl di Bologna farà partire oggi 18.000 sms ad altrettanti over 60 che hanno l’appuntamento per la seconda dose di AstraZeneca tra il 15 e il 31 luglio (più avanti stesso iter per i circa 6.000 che hanno la seconda dose in agosto). Da domani potranno rivolgersi agli sportelli Cup, compresi quelli nelle farmacie, per prendere un nuovo appuntamento (al massimo fino a 14 giorni prima passando dal 77esimo giorno al 63esimo dalla prima dose) con date a partire dal 7 luglio, al Rizzoli, nella sede vaccinale di UniSalute a San Lazzaro di Savena e all’Hub Fiera. Per i 12-19enni la Regione conferma la proposta di «green pass scolastico». «La proposta sta riscuotendo un certo interesse — conferma Donini — ne parleremo nelle sedi ufficiali, quando si dovranno scrivere i nuovi protocolli di sicurezza per il nuovo anno scolastico».
Si preparano tempi duri per i sanitari no-vax. «Il percorso previsto dalla norma è nella fase in cui il dipartimento di Sanità pubblica deve informare le aziende di quali sono gli operatori che, non avendo accettato la vaccinazione, sono a tutti gli effetti persone che non possono rimanere in servizio nell’attività assistenziale e devono essere spostate», spiega Gibertoni. «Non ho ancora ricevuto alcuna segnalazione e fino a quel momento non sono a conoscenza di quanti sono effettivamente coloro i quali rifiutano. Indicativamente parliamo di pochissime unità, tre o quattro persone». Oltre a questi, c’è anche «una quota di operatori, circa un centinaio, che a vario titolo hanno certificazioni per non farla o hanno eseguito la vaccinazione in altre regioni». Su 9.400 dipendenti dell’Ausl invece «ci sono 300400 persone che non hanno al momento una giustificazione riconosciuta per non vaccinarsi», spiega il direttore generale Paolo Bordon in un’intervista al periodico Quindici del Master di giornalismo dell’Alma Mater. «Di questi ci sono 17 persone che mi hanno scritto nero su bianco che non si vaccineranno — assicura Bordon — e per loro farò quello che la legge mi dice di fare e se uno non è ricollocabile verrà sospeso dalla funzione e dallo stipendio. Non possiamo permetterci di essere i diffusori del virus. È immorale e inaccettabile».
Operatori contro il siero
Al Sant’Orsola risultano per ora 3-4 persone che non ne vogliono sapere, all’Ausl 17 ma sono centinaia quelli senza giustificazione