Centrodestra, spunta il nome di Bernardini
Fumata nera immaginaria, visto che non c’è stato alcun confronto. E promessa, per ora, non mantenuta. A meno che tra oggi e domani il centrodestra non tiri fuori dal cilindro il nome del candidato alle Comunali, anche questa settimana si volgerà verso l’ennesimo impasse. Le voci di un nuovo vertice nazionale che erano trapelate due giorni fa infatti si sono rivelate inconsistenti. «Il tavolo non è stato convocato», hanno chiarito fonti del centrodestra. E sta per sfumare anche la promessa fatta da Matteo Salvini a Bologna, quando martedì aveva detto che «tutta la squadra» sarebbe stata annunciata «entro una settimana». Il leader della Lega però, dopo il veto sul senatore azzurro Andrea Cangini e la chiamata a Fabio Battistini, durante la sua visita bolognese pare abbia avuto contatti anche con una vecchia conoscenza. Si tratta di Manes Bernardini, ex consigliere della Lega e oggi tra i fondatori del progetto civico Bfc, che però riduce le ipotesi su di una sua possibile investitura a un lapidario «no comment». «I tre nomi in ballo sono tutti autorevoli, e quello di Cangini a Bologna è più vicino a quello di un civico che a un senatore di Forza Italia», ha commentato Galeazzo Bignami di FdI che non vuole cadere nella trappola delle diatribe interne ai partiti. Cangini è «un giornalista di altissimo profilo che tanto bene ha fatto in città e che ha accetto l’invito di servire il Paese in Senato. Un merito, non una colpa», dice Aldo Marchese, vicecoordinatore azzurro in Regione. Oltre a Cangini (e Bernardini) a Bologna restano in ballo i nomi ormai noti: l’imprenditore Fabio Battistini e l’editore Roberto Mugavero. È probabile che l’attesa su Bologna si protrarrà finché i tre partiti non troveranno un nome per Milano.