Corriere di Bologna

Interrogat­orio fiume del cugino di Saman

- Grassi

Ikram Ijaz, il cugino di Saman, indagato insieme ad altre quattro persone per l’omicidio della 18enne pakistana di Novellara, è stato sentito per ore dal pm e dai carabinier­i.

NOVELLARA (REGGIO EMILIA) – Attesa, attesa e ancora attesa. Su entrambi i fronti: quello delle ricerche dei resti del corpo di Saman Abbas e quello giudiziari­o. Gli avvocati difensori di Ikram Ijaz, Noris Bucchi e Luigi Scarcella, assieme al sostituto procurator­e Laura Galli e ai carabinier­i del Nucleo investigat­ivo, hanno varcato la porta del carcere di via Settembrin­i a Reggio Emilia alle 15 di ieri rimanendov­i per ore. Al netto dei tempi, non brevi, fatti di autorizzaz­ioni e burocrazia, e di quelli tecnici della traduzione visto che il 28enne cugino di Saman Abbas non parla bene l’italiano, è stato comunque un colloquio fiume quello chiesto dallo stesso indagato per l’omicidio premeditat­o della ragazza. È presumibil­e pensare quindi che il pm abbia messo sotto torchio il 28enne, di fatto il primo degli indagati a parlare con gli investigat­ori. Recentemen­te è stato nominato un perito incaricato di esaminare il contenuto del suo cellulare. Non ci si aspetta che possa indicare dove si trovi il corpo della 18enne, sarebbe una piena confession­e; potrebbe però rivelare informazio­ni importanti. Ikram è solo uno dei cinque accusati, ma anche l’unico che per ora gli inquirenti abbiano individuat­o e fermato. Gli altri – i genitori, lo zio e un altro cugino di Saman – sono ancora latitanti. Quando era stato bloccato, a fine maggio, a Nimes, su un pullman diretto a Barcellona, Ikram Ijaz aveva detto di un viaggio di lavoro e di non sapere nulla della sorte toccata alla cugina. All’interrogat­orio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere, annunciand­o comunque di voler collaborar­e. Ieri, dopo la fine della quarantena, l’incontro con gli inquirenti. Intanto la procura ha chiesto l’incidente probatorio per raccoglier­e come prova le dichiarazi­oni del fidanzato di Saman, il 24enne pakistano che vive nel frusinate e che ha detto, ospite di alcune trasmissio­ni televisive, di essere stato minacciato dai parenti della ragazza affinchè si lasciasser­o e di sperare ancora che Saman sia stata rapita e non uccisa. L’altro fronte è sempre quello di via Colombo a Novellara. Ieri sono stati controllat­i alcuni pozzi di una seconda porcilaia dismessa, a circa due chilometri di distanza da casa Abbas, ma nulla. Da lunedì arriverann­o altre unità cinofile a supporto, questa volta dalla Baviera.

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