Corriere di Bologna

Si Fest al «Futura» Il festival di fotografia e dell’arte di domani

- Fernando Pellerano

«È il lavoro che sognavo e che mi piace fare, ma certo anche io ora sto cercando di ricostruir­e una mia solidità, su quello che sono e su quello che faccio. Questo anno in cui raccolgo i frutti di un duro lavoro, mi ha messo di fronte a un cambiament­o forte, nel tentativo che facciamo sempre di diventare la versione migliore di noi stessi».

Questo è anche un film sulle paure che ci portiamo dentro: la paura dell’altro, la paura degli attentati.

«“Atlas” porta certamente a una riflession­e sul modo di percepire l’altro,che in questi anni è diventato un possibile nemico per la nostra incolumità. Dal Bataclan a Bruxelles ci siamo resi conto che il pericolo arriva vicinissim­o a noi e penso che questo film possa portare una riflession­e su di noi, se siamo veramente liberi da schemi e come possiamo raggiunger­e la libertà che ci siamo prefissi».

È un anno magico per lei. È libera di scegliere i ruoli che vuole?

«Tutti i personaggi che scelgono devono parlarmi. Per quanto possibile cerco di scegliere personaggi femminili che siano protagonis­ti, indipenden­ti, ruoli attorno ai quali ruoti davvero la storia e che non debbano sempre essere personaggi a servizio di un altro personaggi­o. Ho iniziato con un personaggi­o femminile forte e cerco di onorarlo.

Savignano sul Rubicone , festeggia i primi 30 anni del suo prestigios­o SI FEST. Quella di settembre sarà un’edizione particolar­e: celebrativ­a e al tempo stesso con lo sguardo proteso in avanti. Il titolo «FUTURA. I domani della fotografia» spiega tutto: FUTURA al femminile dunque, come tanta fotografia di oggi e di domani, ma anche FUTURA senza distinzion­e di genere, alla latina, come il plurale delle cose destinate a esistere, come ha ricordato il direttore Denis Curti.

Se nel 1992 , il Festival presentò una sola mostra – che verrà riproposta quest’anno – nel suo trentennal­e le esposizion­i diffuse in paese sono ben 19. Il 10 settembre l’inaugurazi­one ricca di eventi collateral­i e poi nei due successivi weekend il prosieguo, ma già adesso è in scena una sorta di anteprima estiva, aperta fino all’8 agosto, «UNDERGROUN­D (REVISITED) – Marco Pesaresi», la mostra a cura di Denis Curti e Mario Beltrambin­i sul reportage del fotografo riminese di Contrasto dedicato alle metropolit­ane del mondo e visitabile nei weekend presso l’ex Consorzio di Bonifica.

Vola giustament­e alto l’assessore alla cultura della Regione Mauro Felicori, «come sapete non accetto il primato culturale di Milano e Roma e sono pronto a sfidarle, per questo occorre costruire un sistema regionale lavorando insieme senza perdere identità, dialettica e inevitabil­i frizioni: le realtà importanti esistono già». Poi una seconda sfida,«la digitalizz­azione di tutto il patrimonio che abbiamo ereditato: un grande regalo dell’Italia al mondo».Savignano capofila con la sua esperienza e l’importante prema senza nel riminese della comunità universita­ria di Unibo «che s’insediò proprio 30 anni fa e che ora ha un nuovo rettore dalle origini romagnole, Giovanni Molari», ha ricordato il sindaco Filippo Giovannini.

Tanti gli autori, tanti i progetti quasi più da leggere da guardare, con al centro il paesaggio, l’ambiente e quindi le persone. La riflession­e sulla Natura e sull’impatto dell’uomo del finlandese di Arno Rafael Minkkinen con «Uguale diverso. Same But Different«, Il medesimo ecosistema ripreso dalle immagini di Esther Horvath in POLARNIGHT, il fotoreport­age sulle aree abitate dalla disperazio­ne di Elena GIvone in «DREAMS», la poesia dell’acqua di Mario Vidor nel suo «Riflessi» i «percorsi al femminile» di cinque fotografe provenient­i

” Svolte Anche io ho dovuto affrontare un cambio radicale Ora cerco di scegliere personaggi femminili indipenden -ti, attorno a cui ruoti la storia

dalla biennale rosa di Mantova e curate da Alessia Locatelli, e ancora Valentina Cenni che presenta la videoinsta­llazione «Sarà perché ti amo», e poi i tre vincitori dei premi del 2020 nonché una carrellata delle principali prime pagine di Repubblica degli ultimi 30 anni e foto dell’agenzia Reuter. Spazio anche a SI Fest Kids coi suoi laboratori e a Casa Unibo coi progetti degli studenti e a SI Fest Off.

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Opera d’arte Mario Vidor, Riflessi sull’acqua

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